Chiesa Ortodossa e Meluzzi

Mons. Alessandro Meluzzi  consacrato Primate della Chiesa Ortodossa Italiana con il nome di Alessandro I° Arcivescovo d’Italia e Vescovo di Ravenna e Aquileia in una cerimonia pubblica 19 dicembre 2015 nella Cappella del nuovo Campus di Roma dell’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo.

Tale evento non è stato (almeno sul web) corredato dai nomi dei Vescovi consacranti. Ieri “La Gazzetta d’Asti” aveva pubblicato online un articolo (leggi tutto da >>>qui) che gettava dei sospetti sull’appartenenza ecclesiale Ortodossa di Meluzzi come Vescovo.

“L’ordinazione presbiterale per le mani del vescovo Mancini lo incardina di per sé alla chiesa assira d’Oriente, una chiesa storica presente soprattutto in Siria e Irak e nell’India del sud con qualche migliaio di aderenti in Europa. Conosciuta comunemente come chiesa nestoriana, legata cioè all’eredità teologica di Nestorio, quindi formalmente eretica e non accettata dalla comunione delle chiese ortodosse classiche come quella bizantina, perché considerata come quella che rifiuta tanto il concilio di Calcedonia (451) quanto quello di Efeso (431). Per questo è importante sapere quali sono stati i vescovi ordinanti del 19 dicembre dai quali Meluzzi sarebbe stato consacrato vescovo.
D’altra parte la Chiesa Ortodossa Italiana, stando alle note di Massimo Introvigne, è un’invenzione recentissima, risalendo soltanto agli anni ‘80 del secolo scorso ad opera di un certo mons. Giuseppe De Rosso, creata  per aggregare i pochi (qualche migliaio) ortodossi di lingua italiana. Adesso che Meluzzi ne è stato proclamato primate, cioè guida suprema e a quanto pare insindacabile, elencando i compiti impegnativi che si mette davanti (non solo, ad esempio, un ufficio stampa, ma anche un facoltà teologica!), certamente gli aderenti non sono aumentati per incanto, anche se l’elenco di sedi e di incarichi sul sito citato è impressionante.
Ma basterebbe una citazione per insinuare il sospetto che si tratti di un castello di carte. La sede metropolitana primaziale è indicata come annessa alla cappella di Sant’Antonio Abate, località Vezzolano 12, Albugnano d’Asti con liturgia domenicale e festiva alle ore 18.30. Di questa autocostituzione non è stato comunicato nulla a chi di competenza, parroco di Albugnano e vescovo di Asti. Ci sono già alcune convenzioni diocesane per l’uso di chiese cattoliche da parte di comunità ortodosse (San Silvestro in città, l’Addolorata a San Damiano). Ma si tratta di chiese riconosciute nell’ambito dell’ortodossia, come quella rumena. La chiesa ortodossa italiana, anche se abbinata o fusa con quella assira, non è di questo numero”.

 

bianco.news

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