Nell’Archivio segreto del Vaticano non c’è alcun documento sul caso di Emanuela Orlandi, ha affermato monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio

Caso Emanuela Orlandi, la famiglia contro l'archiviazione. Il fratello si appella a Ratzinger

Pietro Orlandi su tutte le furie: “Nessun documento su Emanuela nell’archivio Vaticano? Non è possibile”.

Nell’Archivio segreto del Vaticano non c’è alcun documento sul caso di Emanuela Orlandi, ha affermato monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio. Nel libro-intervista realizzato con Massimo Franco dal titolo “Secretum”, appena edito da Solferino, il prelato ha dichiarato: “Qui non abbiamo una riga. Quel che seppi alcuni anni or sono dall’allora archivista della Prima Sezione della Segreteria di Stato, monsignor Assunto Scotti, sacerdote da me molto stimato, è che nel loro Archivio ci era solo, come di prassi, una cartella con echi di stampa sul caso che nominavano il Vaticano”.

Un’affermazione che ha fatto andare su tutte le fuori Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che da anni si batte per la verità.

Secondo il monsignore, c’è ben poco anche in altri archivi del Vaticano. Ma Orlandi ha replicato spiegando:
“Per il monsignor Pagano non c’è neanche una riga su mia sorella nell’archivio Vaticano? Lo trovo molto strano perché un anno fa sulla scrivania di Diddi ho trovato un enorme faldone e non penso si trattasse di ritagli di giornale”.Continua: “Dire che non c’è nulla non è altro che un autogol ovvero così ammettono di aver agito in maniera pessima. Non è possibile che non ci sia nulla visto che il procuratore Diddi mesi fa ha detto di aver  trovato delle carte impolverate”. Nel frattempo Pietro coglie l’occasione per rivolgersi a Diddi: “Io sono stato ascoltato più di un anno fa e da quel momento non ho saputo più nulla. Ho fatto molti nomi ma non so se queste persone sono state sentite e a che punto sono le indagini, spero di avere presto delle buone notizie”.

Tra le tante piste da dover battere in questa vicenda c’è quella di Londra, che nasce da un’inchiesta del giornalista Emiliano Fittipaldi. L’ultima rivelazione riguarda una lettera che ha riacceso i riflettori sulla cosiddetta “pista di Londra”. La missiva parlerebbe di un soggiorno della ragazza a Londra durato diversi anni e che sarebbe anche rimasta incinta. Anche su questo filone Pietro racconta di non essere stato contattato dalla procura di Roma: “Ho rivelato in tv dell’esistenza di questa lettera e di una persona che mi ha contattato per rivelarmi questi nuovi dettagli e mi sarei aspettato che qualcuno della procura mi convocasse per saperne di più. Invece ad oggi ancora nulla”.

Fonte: thesocialpost.it

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