Nota del Vescovo sul Rev.do Giulio Maria (al secolo Giambattista) Scozzaro

Discorsi e Interventi del Vescovo di Cefalù

S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante
Nota del Vescovo sul Rev.do Giulio Maria (al secolo Giambattista) Scozzaro

Palazzo Vescovile Cefalù, 29 aprile 2023

Miei amati figli di questa Chiesa Cefaludense,

Vi giunga oggi questa mia lettera come un’eco della voce di Cristo Buon Pastore che abbiamo ascoltato nel Vangelo odierno:
In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei. (Gv 10,1-5)

Nei giorni scorsi, alcuni media hanno portato alle cronache la figura di Padre Giulio Maria (al secolo Giovambattista) SCOZZARO.

Al fine di fare chiarezza, considerate anche le reiterate richieste di notizie che mi giungono, preciso quanto segue:

Il suddetto ex Religioso non è stato mai accolto in Diocesi in vista di una incardinazione canonica, così come ho notificato allo stesso in data 01 aprile 2019 (Prot. N. 73/19) per cui non fa parte del nostro Clero;
Inoltre, in data 30 gennaio 2023, rispondendo al Rev.mo Ministro Generale dei Frati Francescani dell’Immacolata con comunicazione prot. n. 07(CRV-CR)/2023, ho confermato, il rifiuto d’incardinazione del Rev.do SCOZZARO in questa Diocesi e ho invitato lo stesso Ministro Generale a fare chiarezza sulla posizione dello stesso SCOZZARO all’interno della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata;
Il Rev.do Scozzaro, in base a quanto questa Diocesi ha appreso dal Superiore Maggiore competente, Padre Immacolato M. ACQUALI, per mezzo di nota prot. n. 013_23 (ns. prot. 07(CR)/2023), è stato dimesso dall’Ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata il 04 ottobre 2007;

Riguardo alla celebrazione della Santa Messa e degli altri Sacramenti, si puntualizza altresì che, finché permane lo stato canonico di “dimesso” dall’Ordine religioso di Padre Giulio Scozzaro, vale quanto è prescritto al can. 701 del Codice di Diritto Canonico e cioè: «Con la legittima dimissione cessano, per il fatto stesso, i voti e insieme gli obblighi derivanti dalla professione. Tuttavia se il religioso è chierico, non può esercitare gli ordini sacri se prima non ha trovato un Vescovo il quale, dopo un conveniente periodo di prova nella diocesi a norma del can. 693, lo accolga o almeno gli consenta l’esercizio degli ordini sacri»;

Alla luce di quanto sopra, il Rev.do SCOZZARO non può esercitare il ministero nel nostro territorio diocesano e non sono autorizzate celebrazioni, catechesi, cenacoli presso la cosiddetta Casa mariana in località Collesano;
In merito all’Associazione Cattolica Gesù e Maria fondata dal Rev.do SCOZZARO, questa non ha avuto alcuna approvazione ecclesiastica (cfr. cann. 300; 312 del Codice di Diritto Canonico);
Circa i libri editi dalla suddetta Associazione e i contenuti del sito internet ad essa afferente è doveroso accertarsi se abbiano ottenuto l’imprimatur dell’Autorità ecclesiastica competente, allo scopo di evitare che «si arrechi danno alla fede e ai costumi dei fedeli con gli scritti o con l’uso degli strumenti di comunicazione sociale» (cfr. can. 823 del Codice di Diritto Canonico).
Concludo richiamando ancora il Vangelo del Buon Pastore:
Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. (Gv 10,11-15)

Preghiamo per quanti si sono smarriti e vanno errando cercando segni e prodigi, ma il Signore a questa generazione incredula darà solo il Segno di Giona (Cfr Lc 11,29), ossia il segno del Cristo risorto.
Affidiamoci, alla fede sicura così come l’abbiamo appresa dagli Apostoli e dai suoi successori in comunione con Papa Francesco, segno di unità della Chiesa e garante dell’autentica fede in Gesù Cristo.
Vi abbraccio e vi benedico
✠ Giuseppe Marciante
Vescovo di Cefalù

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