Moretti, Bellocchio e Rohrwacher. Italia a Cannes con tre pezzi da 90

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AGI – In un anno iniziato in maniera piuttosto dimessa per il cinema italiano – a bocca asciutta nella notte degli Oscar – arriva dal Festival di Cannes la possibilità di rilancio. In concorso, infatti, il nostro Paese porta tre pezzi da 90: Nanni Moretti (ultimo vincitore nel 2001 con ‘La stanza del figlio’), il maestro Marco Bellocchio e la lanciatissima Alice Rohrwacher. Non ci accadeva di avere tre film in gara dal 2015. Moretti sarà in concorso nella 76.ma edizione del festival con ‘Il sol dell’avvenire’ (dal 20 aprile in sala in Italia), Bellocchio con ‘Rapito’ e Rohrwacher con ‘La chimera’.

Nanni contro le piattaforme
Per il regista romano Cannes rappresenta una seconda casa: è amatissimo, premiatissimo e considerato un maestro indiscusso. Quando portò in concorso un film non del tutto riuscito, ‘Aprile’, Roberto Benigni che invece era in gara col suo capolavoro ‘La vita è bella’ disse: “Essere a Cannes con Nanni Moretti è come andare in Russia con Bertinotti”, alludendo al legame forte del regista con Cannes analogo a quello del leader comunista e l’ex Unione sovietica. Quest’anno Moretti presenta Il Sol dell’Avvenire’, pellicola da lui diretta e interpretata su cui regna il più stretto riserbo, che arriva in sala dal 20 aprile per 01 Distribution.

Accanto a Moretti nel cast ci sono Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobuolva, Mathieu Amalric, Jerzy Sthur, Zsolt Anger, Teco Celio e Valentina Romani. Finora è stato reso noto solo il trailer, da cui si capisce che il film racconta la storia di un regista, Giovanni (Nanni Moretti) che insieme alla moglie Margherita Buy e forse a un socio francese prepara un film in cui potrebbe lavorare come attore Silvio Orlando (“Ho sempre sognato fare un personaggio che alla fine si impicca”). Il regista Giovanni proporrà a Netflix il suo film che sarà bocciato perché “la sua sceneggiatura è uno ‘slow burner’ che non esplode”. Forse stavolta la politica non sarà al centro del film (l’attrice Barbora Bobulova dice al regista Giovanni che le spiegava che doveva interpretare una scena in cui parla di politica: “Ma chissene frega della politica, questo è un film d’amore!”) e il nemico contro cui si batterà saranno le nuove piattaforme che mirano a globalizzare i format, la cultura e il gusto delle persone. Un bel tema che piacerà certamente anche al Festival di Cannes.

La storia di Edgardo Mortara
Marco Bellocchio sarà invece in gara con ‘Rapito’, film che uscirà in sala il 25 maggio distribuito da 01 Distribution. Il film è incentrato sulla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale. ‘Rapito’ è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, e da Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino) e Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni; completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi.

Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Nel mondo dei “tombaroli”
Terzo film italiano in gara è ‘La Chimera’ della regista, Alice Rohrwacher. Anche la candidata all’Oscar (per il cortometraggio ‘Le pupille’) è una beniamina di Cannes e torna in concorso alla Croisette dopo ‘Lazzaro Felice’ (Migliore Sceneggiatura 2018) e ‘Le Meraviglie’ (Gran Premio della Giuria 2014). Stavolta porta un film ambientato negli anni ’80, nel mondo clandestino dei “tombaroli” e racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O’Connor) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Completano il cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato..

“Sono così felice e onorata di tornare in selezione ufficiale a Cannes dopo 5 anni – il commento a caldo di Alice Rohrwacher – un Festival che mi ha visto crescere e che mi ha dato la libertà di continuare a cercare, a sperimentare. Ringrazio Thierry Frémaux e il comitato di selezione per la fiducia e tutte le persone che mi hanno accompagnata nel lungo viaggio de ‘La Chimera’”.

Come si dice: se son rose fioriranno, ma è indubbio che l’Italia schieri tre candidati fortissimi sulla Croisette ed è difficile immaginare che si ripeta la delusione dell’Oscar dove non abbiamo raccolto neppure un premio (seppure minore). Il candidato potenzialmente più forte? Nanni Moretti, ovviamente. Benigni docet

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