Astronomia. Sono i buchi neri i motori dell’espansione del cosmo?

Rappresentazione della fusione di un buco nero con una stella di neutroni

Per spiegare l’espansione accelerata dell’Universo ora c’è una nuova teoria, che attribuisce ai buchi neri un ruolo fondamentale. Ovvero che sarebbero questi enormi oggetti trovati dagli studiosi nel cuore delle galassie a guidare – o meglio a cadenzare – “l’allargamento del Cosmo”. Un gruppo di scienziati, infatti, ha confrontato il tasso di crescita dei buchi neri in diverse galassie con l’espansione accelerata dell’universo trovando una relazione diretta tra questi due fenomeni. L’idea è che i buchi neri siano dei trasportatori di “energia oscura”, forza che insieme alla “materia oscura” contribuisce all’allargamento del Cosmo. In pratica, Invece di generare energia oscura attraverso lo spazio-tempo, come molti fisici hanno ipotizzato, gli scienziati del progetto di ricerca in questione hanno suggerito che questa viene creata (rimanendone all’interno) dai buchi neri.

Il lavoro teorico e sperimentale degli scienziati ha trovato risalto in due articoli pubblicati recentemente su “The Astrophysical Journal” e “The Astrophysical Journal Letters”. «Proponiamo che i buchi neri siano la fonte di energia oscura – ha detto Duncan Farrah, astronomo dell’Università delle Hawaii, in un articolo pubblicato dallo storico quotidiano britannico “The Guardian” -. Questa energia oscura viene prodotta quando la materia normale viene compressa durante la morte e il collasso di grandi stelle».

L’affermazione ha ovviamente aperto un dibattito all’interno della comunità scientifica internazionale. Se per certi aspetti l’idea è ritenuta interessante e meritevole di ulteriori approfondimenti, per altri questa relazione diretta tra i due fenomeni non si basa – ancora – su una teoria davvero consistente. «Ci sono una serie di contro-argomenti e fatti che devono essere compresi se questa affermazione durerà più di qualche mese», ha riportato il Guardian una dichiarazione di Vitor Cardoso, professore di fisica presso l’Istituto Niels Bohr di Copenaghen.

L’esistenza dell’energia oscura è una teoria che ha preso forma e sostanza alla fine degli anni ’90, quando alcuni scienziati rimasero stupiti da alcune misurazioni fatte su stelle lontane, che rivelavano una espansione accelerata dell’universo. Un fatto in contraddizione a quanto creduto dagli astronomi fino a quel momento, ovvero che la gravitazione universale in qualche modo fosse in grado, invece, di rallentare l’allargamento del cosmo, quindi – era il nuovo interrogativo – cosa poteva spingerlo più velocemente? Da qui l’esigenza di postulare l’esistenza di una “energia oscura” (che affianca la “materia oscura”) in grado non solo di contrastare la gravità, ma anche di vincerla giustificando così l’accelerazione dell’espansione dell’universo. In pratica, l’energia oscura corrisponde alla “costante cosmologica” che Albert Einstein introdusse nella trattazione formale della sua teoria della “relatività generale”.

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