L’attuale Codice di Diritto Canonico, promulgato da Giovanni Paolo II in Vaticano il 25 gennaio 1983, si allontana dalle origini e segue la tradizione repressiva posteriore. Prescrive il canone 277: «I chierici sono tenuti all’obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il Regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato, che è un dono particolare di Dio mediante il quale i ministri sacri possono aderire più facilmente a Cristo con cuore indiviso e sono messi in grado di dedicarsi più liberamente al servizio di Dio e degli uomini». Ai sacerdoti è richiesta prudenza nel trattare con persone – donne, si intende – che possano mettere in pericolo l’obbligo di custodire la continenza.
Il cambiamento è abissale: dalla libertà di scelta all’imposizione della vita celibataria, dal libero esercizio della sessualità all’astinenza sessuale, dalla vita di coppia alla vita solitaria. La disciplina ecclesiastica repressiva impera sull’esperienza liberatrice del cristianesimo primitivo. Il Codice di Diritto Canonico scavalca il Nuovo Testamento e la sua autorità finisce con l’imporsi. Il cristianesimo a rovescio!
tratto da informazione.it