Pm Bari: Tarantini voleva

Sesso in cambio di affari. E' questo il cuore dell'inchiesta chiusa dalla Procura di Bari, su un presunto giro di escort che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, tra l'estate del 2008 e maggio 2009, avrebbe portato nelle residenze del premier Silvio Berlusconi. Per i magistrati inquirenti, il procuratore Antonio Laudati, e i pubblici ministeri Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, Tarantini aveva messo in piedi un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Otto gli indagati: i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, le soubrettes Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi, l'avvocato Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia.

Nell'avviso di conclusione delle indagini sono ventisette i capi di imputazione. I magistrati ricostruiscono il sistema messo in piedi da "Gianpi": l'ex imprenditore avrebbe reclutato donne da portare nelle residenze del presidente del Consiglio, per accreditarsi nel mondo dell' imprenditoria. Per ottenere appalti e agevolazioni finanziarie. Alle ragazze, sono trenta quelle finite nelle carte dell'inchiesta, impartiva ordini su come comportarsi, come vestirsi e cosa fare per far divertire il premier. "Non metterti i tacchi", la raccomandazione ricorrente.

Dall'altra parte Tarantini provvedeva anche a pagare le spese di viaggio. Tutto per consolidare il rapporto con Berlusconi (avviato nell'estate del 2008) e ottenere incarichi istituzionali e "allacciare avvalendosi della sua intermediazione rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest'ultima collegate (Sel Proc sc., Selex sistemi integrati spa e Seicos spa), di Infratelitalia spa e altre società", scrivono i pm. Nella lista degli indagati non sono finiti soltanto i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, ma anche volti noti dello spettacolo: Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi. Sabina Began, soprannominata "Ape regina", era tra le preferite del premier. Colei che organizzava le feste. Centrale anche il ruolo degli altri tre indagati: Salvatore Castellaneta, un avvocato di Brindisi, referente dei party privati di Berlusconi a Milano, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia, altri intermediari.

Tarantini avrebbe tentato di persuadere a prostituirsi anche l'attrice Manuela Arcuri, alla quale promise una partecipazione al festival di Sanremo. Ma l'Arcuri rifiutò. Altre donne, al contrario, accettarono lo scambio e parteciparono alle "serate galanti", come Maria Teresa De Nicolò, Carolina Marconi, Camille Charao Cordeiro (Palazzo Grazioli), Barbara Montereale (villa Certosa), Sara Tommasi, e la stessa Patrizia D'Addario. Negli atti ci sono solo sintesi di poche righe dei colloqui intercorsi e intercettati tra Berlusconi e Tarantini. In un' intercettazione il premier direbbe: "Chi mi porti stasera?".

I due parlano anche di Guido Bertolaso e di Finmeccanica. Il capo della Protezione civile ha smentito tutto. ½Sfido chiunque a trovare nelle centomila intercettazioni dell'inchiesta di Bari traccia di un mio intervento per favorire Tarantini o persone a lui vicine", ha riferito. Perchè le intercettazioni, lo ha detto la procura, sono centomila. I magistrati fanno cenno anche ai regali – contenuti in buste – che il capo del governo avrebbe consegnato "solitamente" alle donne sue ospiti. Feste che i legali di Berlusconi hanno definito "solo serate conviviali".

tmnews

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