Nucleare. Cosa fa il governo per garantire la sicurezza? Dopo gli "avvoltoi" del ministro Prestigiacomo ora ci sono gli "emozionati" del ministro Romani.

“Avvoltoi”. Questa la definizione data dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a coloro che hanno preso spunto dal disastro ambientale in Giappone, nel quale sono state coinvolte anche le centrali nucleari, per riproporre l’opposizione alla scelta nucleare fatta dal governo Berlusconi. Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, invece, è più sottile invita gli “emozionati”, cioè coloro che sono stati turbati dalle notizie del disastro, a non farsi trascinare dalle emozioni ma a ragionare. Insomma, chi manovra lo spadone e chi il fioretto.

Noi, invece, vorremmo che i due ministri ragionassero, visto che dovrebbero governare questo Paese, e che rispondessero con argomentazioni altrettanto ragionate su ciò che il governo, del quale fanno parte, sta facendo per garantire la sicurezza dei cittadini dopo la scelta nucleare.
Da subito vorremmo ricordare ai nostri smemorati ministri che nel 2008, in occasione della scelta nucleare, il governo si impegnò ad indire una conferenza nazionale sulle scelte energetiche alla quale avrebbero dovuto partecipare tutti i soggetti interessati.
Sono passati due anni e siamo ancora in attesa. Riproponiamo al ministro Romani le stesse domande che abbiamo fatto alla ministra Prestigiacomo:

Dov’è, in Italia, il sito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi delle vecchie centrali che abbiamo dismesso e delle nuove programmate.
Risposta: non c’è.
Dove vanno a finire i rifiuti radioattivi degli ospedali?
Risposta: nelle cantine.
Cos’è successo con il sito per il deposito delle scorie radioattive di Scansano Ionico (Basilicata) individuato, dopo numerosi studi e indagini, come luogo sicuro?
Risposta: il governo Berlusconi ha revocato il provvedimento di individuazione del sito.

Chiediamo alla ministra Prestigiacomo di spiegarci come possa un governo optare per una scelta energetica, in questo caso il nucleare, quando non riesce a porre le condizioni affinché tale opzione possa attuarsi nelle condizioni di massima garanzia per i cittadini.
Informiamo i due nostri ministri che i governi di Germania, Svizzera e Austria stanno ripensando le proprie scelte nucleari. Saranno anche loro “avvoltoi” ed “emozionati”?

di primo Mastrantoni – paneacqua.eu

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