Nozze gay. La church of England minaccia lo scisma dallo Stato

La Chiesa nata da un divorzio negato minaccia il divorzio per impedire un matrimonio. Le nozze gay in Gran Bretagna potrebbero portare la Church of England a chiudere il suo stretto connubio con lo Stato: questo l’avvertimento lanciato ieri dai vertici del clero anglicano mentre il governo di David Cameron si accinge a chiudere la consultazione sulla proposta di legalizzare i matrimoni tra omosessuali. Se le nozze gay entreranno nel codice civile della nazione, la Corte di Strasburgo per i Diritti Umani (uno spauracchio per l’opinione pubblica britannica) potrebbe porre la Chiesa di Inghilterra di fronte a un aut aut: sposare i gay in chiesa o smettere del tutto di celebrare matrimoni per conto dello Stato, quale che sia la confessione religiosa dei richiedenti.

Un passo che, a giudizio dei legali della Church of England, potrebbe mettere a rischio il ruolo della Chiesa anglicana come chiesa di Stato e aprire un conflitto insanabile tra istituzioni civile e religiosa come non si vedeva da quando, vistosi rifiutare da Roma l’annullamento delle nozze da Caterina di Aragona per sposare Anna Bolena, Enrico Ottavo andò allo scisma.

I piani per la legalizzazione sono “forieri di divisioni”, “legalmente sbagliati” e “essenzialmente ideologici”, ha sostenuto la Church of England di cui la Regina Elisabetta è Governatore Supremo e l’Arcivescovo di Canterbury capo spirituale. Downing Street ha risposto con forza: “Nessuno costringerà un prete a sposare una coppia gay in Chiesa”, ha detto una portavoce, ribadendo d’altra parte che i matrimoni tra omosessuali fanno parte del programma della coalizione e il governo si è impegnato a tradurli in legge entro il 2015. Domani si chiude la consultazione con il pubblico aperta dal ministero dell’Interno prima di mettere nero su bianco la proposta da portare in Parlamento. Al pari della Chiesa, anche gli attivisti per i diritti dei gay si sono mobilitati.

La posizione della Church of England è “un manuale di allarmismo melodrammatico come non si vedeva dai tempi delle presunte armi di distruzione di massa di Saddam Hussein in Iraq”, ha commentato Ben Summerskill, direttore di Stonewall.

La controversia coincide con un momento delicato per il futuro della Church of England, impegnata a scegliere una nuova guida spirituale dopo l’uscita di scena entro l’anno dell’attuale Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e divisa tra spinte all’innovazione e il mantenimento dello status quo. Intanto, si è appreso ieri, in una parrocchia Unitaria di Liverpool, è stata celebrata la prima unione civile tra gay in un edificio religioso: Kieran Bohan e Warren Hartley si sono scambiati impegni di vita comune un mese fa e adesso sono in luna di miele. La coppia, che ha descritto l’evento come “una pietra miliare”, aveva solo di recente ricevuto l’approvazione municipale che la chiesa poteva registrare la loro partnership civile.

I piani per consentire a edifici religiosi di ospitare cerimonie di unione civile tra gay erano stati annunciati nel febbraio 2010 ma la legge che li ha resi esecutivi è stata approvata dopo una pubblica consultazione solo lo scorso dicembre.

americaoggi.info

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