Per la prima volta nella storia un sacerdote cattolico è stato eletto come presidente del Consiglio regionale degli indigeni Cauca in Colombia. Padre Jesus Chavez, originario di Tierradentro, vicino a Inza, era già alla guida della comunità Paez- Balcalazr. Era stato anche presidente dell’organizzazione Nasa Chatcha. Ora è responsabile della più grande fra le associazioni di indios della valle Cauca, una delle più importanti in Colombia.
Secondo i media locali, padre Chavez compirà una vigorosa azione di difesa dei diritti delle comunità indigene e dei loro territori, da lungo tempo piagati dalla presenza di gruppi militari illegali, come le Farc e i paramilitari, e dal persistere del conflitto armato nel Paese. La valle del Cauca è al centro della guerra da molti anni. Solo un mese fa, il 24 maggio, un ragazzo di 18 anni è morto e 17 persone sono rimaste ferite seriamente in scontri violenti fra le comunità indigene e quelle afro-colombiane.
Gli scontri sono stati originati da dispute sulla proprietà delle terre di San Rafael, fra Buenos Aires e Caserío Santander de Quilichao nel dipartimento del Cauca. Il 29 maggio una bomba è esplosa nella caserma di polizia di Jambalò, un villaggio nella Ande colombiane, sempre nella provincia del Cauca. Il gruppo terrorista di sinistra noto come Farc ha ucciso tre persone. La gente di Jambaló, Toribio, Calot, Tacueyó e altri piccoli villaggi vive in uno stato di paura continua e in una minaccia costante perché la loro posizione geografica rende la zona in cui vivono un corridoio vitale per le Farc. Dalle Ande alla Cordigliera del Pacifico le Farc hanno stabilito numerose vie dentro e fuori il Paese, per contrabbandare ogni genere di merce mentre continuano a resistere al governo colombiano.
di Marco Tosatti – lastampa.it – 16 Giugno 2011 ore 08:51