(Franca Giansoldati – Il Messaggero) Nonostante in Vaticano nessuno stia smaniando di andare a fondo per risolvere definitivamente il caso Rupnik, altrove è destinato a non eclissarsi. Difficilmente, infatti, la brutta vicenda dell’ex gesuita abusatore seriale di religiose finirà nel dimenticatoio o sotto un tappeto. Tutta colpa dei mosaici artistici a sfondo religioso, raffiguranti Gesù, i discepoli o altre figure bibliche, realizzati da padre Rupnik nel corso della sua lunga vita artistica all’interno dei santuari più importanti del mondo. Possono coesistere in luoghi spirituali quelle immagini sapendo che chi le ha ideate ha seminato tanto dolore, fino ad essere scomunicato nel 2019?