«Siamo fiduciosi nell’operato della Magistratura perchè venga fatta chiarezza al più presto. In attesa del doveroso accertamento dei fatti ho immediatamente invitato il sacerdote in questione ad allontanarsi dalla sua sede per riflettere e ritirarsi in meditazione». Lo afferma in una nota il vescovo della diocesi di Acireale monsignor Antonino Raspanti, commentando l’apertura da parte della Procura di Catania di un fascicolo di indagine su presunti atti di pedofilia da parte di un sacerdote della sua diocesi. Vittima degli episodi, che risalirebbero agli anni ’80 sarebbe stato un giovane, ora maggiorenne. I magistrati sono stati informati da un cronista che ha raccolto il racconto della vittima. «La notizia che la Procura di Catania ha aperto un fascicolo d’indagine su presunti atti di pedofilia da parte di un sacerdote della nostra Diocesi – continua monsignor Raspanti – costituisce un fatto che, se comprovato, lascia tutti sconcertati per la gravità dell’atto in sé e per l’alto grado di responsabilità di cui è portatore un sacerdote». «Mi sembra doveroso anzitutto – aggiunge il vescovo di Acireale – esprimere con sollecitudine la nostra solidarietà a chi fosse stato oggetto di tanta violenza, con l’impegno ad essere disponibili all’incontro e all’ascolto di tali indicibili sofferenze». «La comunità diocesana – conclude Raspanti – deve rientrare in se stessa e impegnarsi nel cammino penitenziale della Quaresima appena iniziato per seguire senza esitazioni il Vangelo di Gesù e assumere le mentalità e i comportamenti che da questo derivano per essere testimone credibile davanti alla società e a chiunque le chieda ragione della fede e dell’adesione al Cristo».
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