La carismatica figura di Comunione e Liberazione in Lombardia, monsignor Mauro Inzoli, è stata condannata per violenze sessuali ai danni di minori

Quattro anni e nove mesi: è la sentenza di condanna pronunciata dal gup di Cremona Letizia Platè nei confronti di monsignor Mauro Inzoli, 66 anni, carismatica figura di Comunione e liberazione in Lombardia. Nel rito abbreviato, dopo il risarcimento delle vittime con 25 mila euro a testa, il procuratore Roberto Di Martino aveva sollecitato 6 anni di reclusione per gli episodi di violenze sessuali ai danni di minori.

«La giustizia italiana ha fatto il suo corso» commenta Franco Bordo, deputato Sel che aveva firmato l’esposto alla Procura della Repubblica da cui è scaturito il processo, «Dopo anni di silenzi, omertà e coperture, nonostante la mancata collaborazione del Vaticano, si è riusciti a ricostruire i reati legati a circa 20 episodi accertati, e purtroppo forse non tutti, che hanno portato prima al risarcimento delle vittime da parte del sacerdote, poi a questa condanna. Dopo la sentenza rimangono la vicinanza al dolore delle vittime e tanta amarezza: se i fatti fossero stati denunciati da chi di dovere e con tempestività, alcune non avrebbero subito quella terribile esperienza».
Monsignor Inzoli incarna CL da sempre.

A fianco del fondatore “don Giuss”, è stato per decenni animatore di Gioventù studentesca, parroco della Santissima Trinità e rettore del liceo linguistico Shakespeare a Crema, ma soprattutto presidente del Banco alimentare e ospite d’onore al Meeting di Rimini. Una figura di primissimo piano nella fraternità religiosa ciellina al punto da essere “connesso” con Roberto Formigoni. Soprannominato “don Mercedes”, rappresentava lo stile di vita della comunità a cavallo fra fede, politica, economia.

Al periodo 2004-2008 risalgono gli episodi di violenza sessuale a ragazzi in età compresa fra i 12 e i 16 anni. Il Vaticano era intervenuto con un drastico provvedimento di Benedetto XVI: riduzione allo stato laicale. Il 27 giugno 2014 papa Francesco aveva preferito la “pena medicinale perpetua”, imponendo al sacerdote ciellino “una vita di preghiera e di umile riservatezza come segni di conversione e di penitenza”. Il giorno dopo Bordo firma l’esposto, attivando anche la magistratura ordinaria che non troverà nessuna collaborazione da parte della Santa Sede.

Ma il monsignore ciellino continua imperterrito a stare sotto i riflettori, come all’inizio del 2015 in occasione del convegno sulla “famiglia tradizionale” promosso dalla Regione a Milano: viene immortalato alle spalle del governatore Maroni, fra gli altri devoti alla fraternità che sostiene il centrodestra. A marzo scorso, la svolta: all’udienza preliminare si costituiscono le parti civili e gli avvocati difensori Nerio Diodà e Corrado Limentani puntano al rito abbreviato. Il risarcimento alle cinque vittime spiana la strada per evitare un lungo processo pubblico. Tuttavia ieri è arrivata una condanna che certifica quanto era già emerso durante l’inchiesta della Procura.

Inzoli era accusato di otto episodi, mentre altri 15 erano già prescritti. In base alla ricostruzione dei magistrati, le violenze sessuali erano avvenute nell’ufficio dove Inzoli celebrava gli esercizi spirituali e nei luoghi di villeggiatura estiva della fraternità ciellina. Agli atti, il sacerdote (definito un “idolo meritevole di venerazione” dagli stessi genitori) si permetteva baci, carezze, abbracci, pesanti palpeggiamenti nei confronti dei ragazzi incapaci di reagire anche perché psicologicamente sottomessi.

Sul “caso Inzoli” è disponibile la dettagliata ricostruzione del collettivo Wu Ming che ha contribuito fin dall’inizio a infrangere il silenzio mediatico e l’imbarazzo di CL. «Abbiamo chiesto conto al giornalista ciellino Luigi Amicone, che ci ha risposto: “Toglietevi la maschera, così che sappiamo da che giro siete comandati”. E Gianni Riotta twitta: “Siete meno grandi nella ricostruzione degli eventi”. Ma chiunque può verificare quel che abbiamo pubblicato, anche grazie alla cronologia…» evidenziavano fra l’altro dal loro sito i Wu Ming.

ilmanifesto.info

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