Cosa resterà di questo 2011

Il 2011 è stato un anno intenso, pieno di eventi. Come tutti i fine anno bisogna trarre un bilancio.


Nei nostri libri di storia e nella memoria di chi li ha vissuti, questi dodici mesi saranno ricordati come quelli in cui:

Gli arabi si sono riappropriati della loro libertà in molti Stati, dando vita alla “primavera araba’’. Molto ancora deve essere fatto, perché la primavera araba non è ancora cominciata in tanti altri paesi, primo fra tutti l’Arabia Saudita. Quest’anno abbiamo assistito alla divisione del Sudan in due Stati differenti, soprattutto a causa dei conflitti interni.

Mubarak è finito in prigione, mentre sua nipote Ruby è diventata mamma. Gheddafi è morto, ammazzato brutalmente, come le migliaia di vittime che lui ha fatto uccidere, nei suoi quaranta anni di potere. Ben Ali è volato, su un aereo carico di miliardi, in Arabia Saudita. In Siria, mentre noi festeggeremo il capodanno, i manifestanti verranno ancora uccisi da un tiranno, decorato dalla Repubblica Italiana. Breivik lucidamente, è stato capace di ammazzare quasi cento ragazzi sull’isola di Utoya. Ci siamo ricordati tutti che i terroristi non sono esclusivamente musulmani, come molti invece hanno creduto dopo l’undici settembre 2001–vedi Vittorio Feltri, con il suo editoriale del giorno dopo la strage –, ma possono essere biondi, con gli occhi azzurri e cristiani. Fukushima ci ha rammentato che l’uomo è causa del suo stesso male e se non si sbriga a cambiare, la terra stessa non gli darà un’altra chance di sopravvivere.
In Italia il 2011 è stato l’anno in cui:

Abbiamo scoperto che un italiano su quattro è a rischio povertà. A lui più degli altri, peseranno le nuove tasse che la manovra “salva Italia’’ prevede.Lo spread è misteriosamente diventato… la causa della nostra crisi. Ci è stato “finalmente” reso noto che la bolletta dell’acqua è aumentata del 70% negli ultimi dieci anni. La benzina ha toccato il record di 1,722 al litro. Berlusconi ha detto: “ritornerò con più impegno di prima”. La Lega, incoraggiata dalla riuscita secessione del sud Sudan, è tornata a chiedere l’indipendenza della Padania. I tagli ai costi della politica non sono ancora stati fatti, mentre è stata innalzata l’età per andare in pensione. Marchionne sta spostando fuori dall’Italia la produzione Fiat, credendo che nessuno se ne sia accorto. Casseri ha ammazzato dei giovani ragazzi senegalesi al mercato di Firenze, poi si è tolto la vita. Casseri e Breivik sono stati considerati da molti “semplicemente” folli, per me erano lucidi in quel che facevano. L’assassino di Yara Gambirasio, come tanti altri assassini, non ha ancora un nome.
Il mio augurio a tutti voi, è di diventare ancora più consapevoli e indignati, così da rendere il 2012 migliore dell’anno che si sta per chiudere.
ilfattoquotidiano
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