Sullo sfondo di un dibattito che monta, nella Chiesa cattolica mondiale, su abusi sessuali, celibato obbligatorio, formazione in seminario, sarà Papa Francesco ad aprire i lavori del Simposio internazionale “Per una teologia fondamentale del sacerdozio”, che si svolgerà dal 17 al 19 febbraio, presso l’aula Paolo VI, in Vaticano

Abusi, celibato, ministeri: il Papa apre simposio sul sacerdozio

Città del Vaticano, 6 feb. (askanews) – Il tema degli abusi sessuali sui minori sarà “certamente un tema di riflessione profondissima” al simposio, aveva detto in occasione della presentazione, in una conferenza stampa svoltasi l’anno scorso, il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, organizzatore del simposio insieme al Centro di Ricerca e di Antropologia delle Vocazioni. Un sacerdozio che “si mondanizza e viene concepito come presa del potere, imposizione, essere al di sopra degli altri è una deformazione della vera vocazione”, aveva detto il porporato canadese, sottolineando che il vero “potere” sacerdotale dovrebbe essere “il potere dell’amore, il potere del Risorto che ha superato tutti i poteri del mondo, il peccato, la morte”. Alla conferenza stampa era intervenuta anche la teologa Michelina Tenace, professoressa della Pontificia Università Gregoriana, che aveva sottolineato, da parte sua, che “la questione degli abusi ha reso ancor più urgente ripensare sia il discernimento vocazionale che la formazione dei seminaristi”, perché la vocazione sacerdotale dovrebbe essere “l’opposto del potere: servire gli altri per servire Cristo”. La “chiamata” costituita dalla vocazione, al contrario, dovrebbe essere propria di chi “non aspira a nessun potere”.Altro tema caldo, sempre emerso in occasione della conferenza stampa di presentazione del simposio, è la pluralità dei ministeri, dai “viri probati”, ossia il sacerdozio a uomini sposati “di sicura fede”, alle donne diacono, al tema della rivisitazione del celibato obbligatorio. Fu lo stesso cardinale canadese a fare riferimento al fatto che “ai sinodi sulla famiglia, sui giovani e sulla Chiesa in Amazzonia, le questioni relative al sacerdozio e alla sinodalità sono state sollevate in tutta la loro ampiezza con un’insistenza sulla realtà del battesimo che è alla base di tutte le vocazioni. E’ giunto il tempo – proseguì Ouellet – di prolungare la riflessione e di promuovere un movimento vocazionale che faciliti la condivisione di diverse esperienze della Chiesa dovunque sul pianeta”. Secondo il prefetto della congregazione dei vescovi, “un simposio teologico non pretende di offrire soluzioni pratiche a tutti i problemi pastorali e missionari della Chiesa, ma può approfondire le verità che formano la base della la missione della Chiesa. L’illuminazione della Rivelazione sul sacerdozio di Cristo e la partecipazione della Chiesa ad esso è una questione cruciale per il nostro tempo. E’ un tema non nuovo, ma centrale, e la cui originalità sarà di chiarire la relazione fondamentale tra il sacerdozio dei dei battezzati, che il Concilio Vaticano II ha riaffermato, e il sacerdozio dei ministri, vescovi e sacerdoti sacerdoti, la cui specificità la Chiesa cattolica ha sempre affermato”. A chi domandava se i temi più controversi saranno trattati, o se egli consideri la discussione già chiusa, il cardinale rispose chiarendo che “certamente nessuno di questi punti sarà ignorato nel senso che fa parte del contesto attuale delle questioni sul sacerdozio ma prendendo le cose in modo fondamentale, cioè a partire dal battesimo, si fa appello alla responsabilità dei laici, dei religiosi, dei carismi. Questo permette di uscire dalla prospettiva molto ristretta del potere ecclesiastico. Siamo molto consapevoli che la questione del celibato è importante, e che sarà trattata ma non sarà la questione centrale del simposio, non è un simposio sul celibato sacerdotale come se questa questione dovesse essere ripresa fondamentalmente, è una prospettiva più ampia: dal battesimo. Nella Chiesa cattolica il Concilio vaticano II ha rimesso in primo piano il sacerdozio dei batezzati e questo sempre è il risultato delle polemiche e delle divisioni della CHiesa. Noi siamo rimasti col ministero sacerdotale, i protestanti con il sacerdozio battesimale e bisognava riconciliare e integrare le prospettive: questo è statao fatto dal Concilio ma on è eancora entrato profondamente nella vita e nella pastorale dellachiesa. Si vuole un lavoro ulteriore e il simposio servirà a aprofondire la questione”.Durante i tre giorni del simposio, si legge ora in un comunicato, si alterneranno autorevoli oratori per riflettere e dialogare sulle tematiche “Tradizione e nuovi orizzonti”, “Trinità, missione, sacramentalità” e “Celibato, carisma, spiritualità”. Il Mondo e la Chiesa si trovano davanti a fenomeni di tensione, divisioni, frammentazioni che minacciano la pace e la fratellanza universale. In questo contesto, Papa Francesco ha avviato un percorso di sinodalità volto ad accrescere nel popolo di Dio la partecipazione, la comunione e la missione.Su invito del Cardinale Marc Ouellet, vescovi, clero, laici e religiosi si ritroveranno per un momento di riflessione e studio sui rapporti tra ministeri ordinati, membri laici e religiosi al fine di armonizzare il loro contributo, articolato e concorde, secondo la chiamata alla santità rivolta a ciascuno. L’iniziativa, conclude la nota, si propone ugualmente di risvegliare l’entusiasmo per la nostra fede nel dono di Dio e dare nuovo slancio alla promozione delle vocazioni.

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