Scandalo in India, suore abusate per anni da preti cattolici: “Violentate decine di volte”

L’Associated Press ha raccolto i racconti di numerose suore che hanno denunciato di aver subito violenze da parte di preti cattolici negli ultimi dieci anni. Alcune di loro erano minorenni: “Sono stata abusata 13 volte in due anni. Ne ho parlato con la mia superiore ma alla fine ho lasciato perdere. Ero troppo spaventata”. Nella bufera anche il vescovo di Kerala.

Un vero e proprio scandalo sta travolgendo la Chiesa cattolica in India dopo la pubblicazione da parte dell’Associated Press di una inchiesta esclusiva sulle violenze subite dalle suore ad opera di alcuni sacerdoti e persino di un vescovo, facendo venire alla luce oltre dieci anni di abusi e aggressioni consumatisi nei salotti e nelle stanze dei conventi da un angolo all’altro del Paese asiatico. “Era ubriaco, non sapevo come dirgli di no”, comincia il racconto di una delle vittime, che ora denunciano il fatto che mai nessuno ai piani alti della gerarchia ecclesiastica, nonostante si sapesse cosa stava accadendo, ha fatto qualcosa per proteggerle.

Le suore hanno descritto nei dettagli le violenze subite. Una di loro, una 44enne, ha presentato la scorsa estate una denuncia ufficiale alla polizia nei confronti del vescovo di Kerala che supervisiona il suo ordine, accusandolo di averla violentata ben 13 volte in due anni, dopo che i funzionari della Chiesa, ai quali pure si era rivolta, non le avevano dato alcuna risposta. Poco dopo, un gruppo di sorelle ha dato il via ad una protesta di due settimane per chiedere l’arresto dell’alto prelato. Un’azione, questa, senza precedenti, che ha fatto molto discutere la comunità cattolica indiana, che le ha punite, credendo all’innocenza del sacerdote. “Alcune persone ci accusano di operare contro la Chiesa – hanno rivelato all’AP -, ci accusano di adorare Satana. Ma noi sappiamo di dover difendere la verità”.

È soprattutto Josephine Villoonnickal a raccontare la sua esperienza. Stando a quanto riferito all’agenzia di stampa, avrebbe subito violenze sin dall’adolescenza, dall’inizio degli anni Novanta, poco dopo essere entrata in convento. Aveva 40 anni in meno al suo aggressore. “La prima volta mi chiese se potevamo vederci per parlare della mia vita spirituale – ha ricordato -. Sentivo la puzza di alcol. Gli dissi che non volevo vederlo ma lui insistette. Così forzò la porta della mia stanza e provò a baciarmi. Poi prese il mio corpo toccandomi dove voleva. Per fortuna riuscì a cacciarlo fuori. Ero terrorizzata”. Dopo quell’episodio, ne parlò con la madre superiora che l’aiuto ad evitare incontri con quel sacerdote e scrisse anche una lettera anonima agli alti piani ecclesiastici locali, ma nessuno l’ascoltò. “Alla fine lasciai perdere – ha concluso -. Rischiavo la mia stessa vocazione ed ero troppo spaventata”.

Un’altra sorella di Kerala ha raccontato di quando un prete cercò di baciarle il petto. Era ancora un’adolescente. Anche lei denunciò il fatto alla sua superiore ma alla fine preferì il silenzio. Tra i maggiori accusati da parte delle suore c’è Monsignor Franco Mulakkal, vescovo di Kerala. Come racconta una delle vittime, veniva convocata dall’alto prelato una volta ogni due mesi nel convento di San Francesco dove veniva violentata. L’ultima volta è stata nel 2016. Il prete, che è stato anche arrestato e poi rilasciato su cauzione lo scorso ottobre, ha negato le accuse, definendole “infondate e inventate. Continuate a pregare: Dio farà vincere la verità”.

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