Frate Mitra: il francescano guerrigliero che incastrò le Br

Questa è la storia di un ragazzino nato a Caselle, figlio di carabiniere, che decide di scappare dall’Italia per spirito d’avventura e di espatriare in Francia. Che finisce nella Legione Straniera dove viene inviato in Algeria a fare contro-guerriglia. Che diserta e torna a casa sua, in Piemonte, dove viene arrestato per aver partecipato a una rapina. Che finisce in carcere e trova la fede, diventando un frate Francescano con il nome di «Frate Leone» e che si fa mandare a predicare in sud America negli anni dei colpi di stato delle giunte militati.

Di un sacerdote che, nemmeno in quelle circostanze avverse e pericolose, decide di mantenere un profilo basso. Ed è proprio lì, in Cile, che combattendo armi in pugno contro il regime di Pinochet, diventa famoso con il suo soprannome più usato: «Frate mitra». Insomma, è la storia di Silvano Girotto, raccontata da «La Stampa» nel 1975, uomo di chiesa e avventuriero che, collaborando con i carabinieri, porterà all’arresto dei capi delle Brigate Rosse.

«Il colpo al cuore delle Brigate Rosse è stato inferto da Silvano Girotto, il “frate guerrigliero”».

Quando Silvano Girotto torna in Italia, riuscendo a espatriare dal Cile grazie all’ambasciata, la sua fama lo ha già preceduto. E’ noto per essere un uomo di chiesa vicino a posizioni di sinistra e anche per aver preso parte attivamente alla guerriglia. Un profilo eccellente, pensano i carabinieri, per usarlo come esca contro le Brigate Rosse. Il termine esca, rispetto a quello di infiltrato, è probabilmente il più giusto da usare. Questo perché Girotto non entrerà mai all’interno dell’organizzazione terroristica ma si limiterà a partecipare a un incontro conoscitivo. Se gli uomini dell’arma decidono di chiedere il suo aiuto, però, è per un motivo ideologico: frate mitra, guerrigliero e pronto allo scontro, non ama le Br. Pensa che la loro azione, oltre che eticamente sbagliata, sia dannosa in Paese come l’Italia e che rischi di agevolare chi i golpe li vorrebbe fare davvero. “Riteneva necessaria nella situazione politica e economica italiana – si legge su La Stampa – una lotta a fondo contro movimenti del genere, profondamente dannosi alla causa”. Dopo essere stato invitato a un incontro, quindi, Frate mitra fece arrestare Curcio, capo e fondatore delle Br.

«Purtroppo siamo arrivati al punto che le Brigate Rosse sono battibili solo andando oltre quei limiti che la volontà politica attuale impone: la guerriglia si batte con la guerriglia».

lastampa.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più