Operazioni sospette, realizzate attraverso conti di deposito accesi presso lo Ior (la Banca Vaticana) e l’Apsa (l’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede) hanno spinto la Guardia di Finanza, su richiesta della Procura di Roma, a effettuare un sequestro preventivo di immobili, azioni e terreni per un valore di 2,5 milioni di euro nei confronti di Giampietro Nattino, presidente di Banca Finnat Euramerica SpA.
Il banchiere ottantenne, noto per il suo passato di rapporti con la Roma papalina (è stato consultore della Prefettura vaticana per gli Affari economici chiamato dal potentissimo cardinal Sebastiani ai tempi di Michele Sindona e Paul Marcinkus e già a 23 anni addetto all’anticamera di Sua Santità), è indagato per manipolazione del mercato e ostacolo alle funzioni di vigilanza della Consob.
L’indagine per ostacolo alla vigilanza è invece legata a comunicazioni di “dati non corrispondenti al vero” a Borsa Italiana e a Consob. Nattino infatti ha affermato di aver acquistato dall’Apsa azioni della Banca di cui è rappresentante legale, mentre tali titoli risultavano già di sua proprietà, per il tramite dello schermo dell’ente vaticano.I finanzieri ritengono che Nattino, già finito sotto indagine degli investigatori vaticani (vedi Valori di Ottobre 2016), abbia usato i depositi in Ior e Apsa come schermo per nascondere una “complessa operatività di Borsa dal cui esame sono emerse condotte penalmente rilevanti per manipolazione di mercato”. Avrebbe infatti avviato una compravendita a più riprese di titoli di Banca Finnat(l’istituto di cui è socio e amministratore) “con modalità – si legge in una nota della Guardia di Finanza – ritenute ingannevoli, artificiose ed idonee ad alterare sensibilmente il prezzo del titolo sul mercato, avendo egli operato occultamente in borsa sfruttando strumentalmente lo schermo formale dell’APSA, al quale sono state fittiziamente attribuite le relative transazioni”.
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