CONVOCATO IL CONGRESSO.I DISSIDENTI RESTANO SU LORO POSIZIONI Lungo e più volte applaudito il discorso del segretario dimissionario all’assemblea del Pd all’hotel Parco dei Principi a Roma. ‘Peggio della parola scissione, c’è la parola ricatto’, ha detto Matteo Renzi, ‘non è accettabile che si blocchi un partito per i diktat della minoranza’. Poi l’appello: ‘si discuta oggi, ma ci si rimetta in cammino’, anche perché chi guarda da fuori non capisce, ‘ci prende per matti’. Subito dopo l’intervento di Epifani: ‘Noi ci aspettavamo un proposta, il segretario ha tirato dritto’. Fassino alla minoranza: ‘Il Pd è la casa di tutti, confrontiamoci’. Anche Veltroni dice ‘no alla scissione, il partito ha bisogno di voi’. Il bersaniano Stumpo ribatte: ‘così non si va avanti ma aspettiamo la fine’. Anche da Franceschini l’invito a non arrivare alla rottura: ‘non consumate tutto oggi: c’è tempo’. Dopo aver ascoltato il discorso di Renzi e degli esponenti di maggioranza, la minoranza resta sulle sue posizioni. Bersani spiega: ‘aspettiamo la replica ma Renzi ha alzato muro’. Martina avvisa: scissione non aiuta nè governo né il centrosinistra. Non essendo state presentate candidature alla segreteria Orfini ha annunciato che ‘partirà automaticamente il congresso’.
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