Roma, una tassa da 86 euro per le processioni: parrocchie in rivolta

IV Municipio batte cassa sulle celebrazioni pasquali: le chiese devono presentare un modulo per l’occupazione di suolo pubblico come le bancarelle. Il parroco di San Fedele: «Quando l’imposta sull’aria che respirano i fedeli? Rinunciamo al Venerdì santo»

di Carlotta De Leo

Processioni di fedeli trattate come bancarelle delle sagre. Nel IV Municipio capitolino – popolosa zona a est, tra la Tiburtina e la Nomentana – un fax è bastato per far infuriare le parrocchie. Nel testo, le processioni religiose in programma per la prossima Pasqua saranno autorizzate con lo stesso modulo delle occupazioni commerciali di suolo pubblico. E sottostare agli stessi costi che pagano gli ambulanti: 70 euro di istruttoria più 16 di bollo. «Se aveste chiesto un contributo per la pattuglia che veniva a fare servizio avrei capito e accolto. Ma richiedere la tassa di istruttoria e il bollo mi pare discutibile» scrive don Fabrizio Biffi sul sito della parrocchia di San Fedele di via Mesula.La sua è una lettera amara alla presidente grillina del IV Municipio, Roberta Della Casa: «Magari potreste pensare a un tributo per il Tabernacolo dentro la chiesa, o sulla preghiera all’aria aperta. O Magari un’imposta sul fedele che passa per le strade semplicemente respirando» scrive ironico il sacerdote.

La tassa della discordia

A provocare la rivolta dei parroci (e dei fedeli) è stato il fax arrivato alle 18 chiese della zona. «In prossimità delle festività pasquali il nostro municipio informa i parroci» che per le processioni va compilato un modulo per l’occupazione di suolo pubblico da presentare all’ufficio commercio del Municpio «dietro pagamento della tassa di istruttoria» (86 euro in tutto). Ed è proprio questa assimilazione a bancarelle delle sagre (o ai cantieri sulla strada) che ha fatto infuriare don Fabrizio. Che nella sua lettera online – riportata dal Messaggero – si sfoga con forza: «Sì una bella tassa sulla fede, con tariffa per ogni Padre Nostro o Ave Maria! – si legge – Chissà cosa penserà Gesù che i venditori del Tempio li aveva scacciati…».

«Rinunciamo alla processione del Venerdì santo»

È così infuriato il responsabile della parrocchia di San Fedele che promette di «non presentare alcuna richiesta perchè ci disturba un po’ relegare la processione del Venerdì santo a una attività commerciale. Anzi vi promettiamo che saremo attenti a non consumare ulteriormente le strade. Del resto quanta fatica per ripararle» si legge nella lettera. E poi l’ultimo affondo diretto alla presidente Della Casa e all’intero “Saggio” Municipio: «Complimenti siete riusciti a eliminare il problema: non facendo processioni non ci saranno certamente meno buche e voi avrete meno spese! Davvero complimenti a voi, ogni giorno ci stupite sempre di più».

corriere.it

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