I dubbi dei cardinali conservatori Il Papa è già stato chiaro sulla comunione ai divorziati

Ma allora, la risposta ai dubia (i dubbi) dei cardinali conservatori sulle aperture papali in tema di Comunione ai divorziati, ci sono state o no? Sì, no? Intanto Francesco Coccopalmerio, Il cardinale, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, ha pubblicato per i tipi della Libreria editrice vaticana (Lev) un libretto di 54 pagine dal titolo Il capitolo ottavo della Esortazione Apostolica Post Sinodale Amoris Laetitia, presentato il giorno di San Valentino alla Radio Vaticana.

E sul quale è giallo: perché il volume è stato salutato come la risposta (sia pure indiretta) di Papa Francesco ai cardinali conservatori Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Joachim Meisner, Walter Brandmuller, fornita da uno dei suoi grandi elettori al Conclave 2013 e interprete ufficiale delle norme giuridiche vaticane.

Il libro di Coccopalmerio è, a detta di molti, una risposta frutto di uno studio canonico fatto, su richiesta del Papa, dal suo «ministro della Giustizia».

Ma alla presentazione del libretto don Giuseppe Costa (direttore della Lev) ai microfoni del Sir, l’agenzia stampa della Cei, ha dichiarato: «Non è la risposta del Vaticano ai dubia, anche se il cardinale si è assunto la sua responsabilità scrivendolo». E quindi: «Noi, come editori, diamo voce a interlocutori così autorevoli, ma il libro del cardinale Coccopalmerio non è una risposta ufficiale del Vaticano. Il dibattito è sempre aperto, noi lo incoraggiamo e offriamo strumenti di approfondimento».

Dunque il «caso» dubia sembra essere ancora senza risposta. Anche perché, fa notare Avvenire riferendo della presentazione: «Il Papa considera che non ci sia bisogno di alcuna risposta vista la chiarezza del documento post sinodale». Basta il documento dei vescovi di Buenos Aires, pubblicato a settembre 2016, definito da Jorge Mario Bergoglio: «Un testo molto buono». Si tratta di un decalogo per i sacerdoti che chiarisce come l’accesso ai Sacramenti non richieda permesso: «Ma un processo di discernimento accompagnati da un pastore» che: «non finisce necessariamente nell’accesso ai Sacramenti, ma può anche orientarsi ad altre forme di integrazione proprie della vita della Chiesa». Niente sesso tra i divorziati, anche se «viene lasciata aperta la possibilità di accedere al Sacramento della Riconciliazione quando non si riesca a mantenere questo proposito».

Nel volume di Coccopalmerio l’ipotesi del sesso tra divorziati risposati rientra nel canone 301 del codice di diritto canonico: il fedele «si può trovare in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa». Anche perché, ricorda il Papa: «La Chiesa possiede una solida riflessione circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti». Insomma, amatevi fisicamente se proprio non ce la fate a resistere. Ma i dubia restano, anche se la minacciata azione di correzione formale d’errore grave promessa da Burke per il momento non si è materializzata.

italiaoggi

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