CITTÀ DEL VATICANO Il Vaticano ha spedito il cardinale americano Raymond Burke, capofila degli oppositori a Francesco, su un’isola del Pacifico, nell’arcipelago delle Marianne. Nessun esilio né ritorsione contro il porporato ultraconservatore che si proponeva di «correggere» la dottrina del Papa, comunque. Il fatto è che il cardinale, ha spiegato ieri la Santa Sede, era stato scelto il 5 ottobre come presidente di un «tribunale di prima istanza» della Congregazione per la Dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio, per indagare un caso di abusi su minori che vede accusato l’arcivescovo di Guam Anthony Apuron, 71 anni. Del tribunale fanno parte altri quattro giudici, tutti vescovi. È stato il quotidiano locale Pacific Daily News a informare ieri che il cardinale era arrivato sull’isola per raccogliere la deposizione di un ex chierichetto, prevista oggi.
Deposizioni
I fatti risalirebbero agli Anni Settanta: l’arcivescovo Apuron è inseguito da quattro diverse accuse – tre uomini, tutti ex chierichetti, e la madre di un quarto, morto nel frattempo – e per parte sua si dice innocente. Francesco, in ottobre, ha nominato il vescovo Michael J. Byrnes come «coadiutore» della diocesi di Agana, con pieni poteri. Il «tribunale di prima istanza» presieduto da Burke dovrà raccogliere testimonianze e documentazione da trasmettere alla Congregazione. Ancora non si sa, si spiega Oltretevere, quanto tempo dovrà restare il cardinale, fino al 2014 prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica e poi trasferito all’incarico meno prestigioso di «patrono» dell’Ordine di Malta.
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