Per don Serrone, fontatore del Movimento internazionale dei sacerdoti lavoratori sposati, a partire dalla cronaca in questi ultimi mesi i media hanno aperto un dibattito sui preti sposati, spesso protagonisti indiretti a partire da episodi come il caso di don Contin a Padova. Pomeriggio5 più volte, con Barbara D’Urso ha affrontato temi attinenti al celibato e preti sposati…. “E’ richiesto ora un salto di qualità”
Mancano, dal dibattito televisivo e mediatico, i grandi interlocutori che sono i vescovi diocesani della Comunità Ecclesiale. Loro sanno benissimo che per quanto riguarda i “preti sposati” che gravitano sul loro territorio diocesano e vivono nelle varie comunità parrocchiali con le loro famiglie, non possono fare nulla per un loro inserimento collaborativo nelle varie attività parrocchiali, perché ogni decisione in questo campo è riservata alla Santa Sede, cioè è nelle mani del Papa che ha sulla Chiesa universale una “potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale che può esercitare sempre e liberamente” (can 331). E’ l’ora dell’abolizione completa e totale dell’ostracismo dei preti sposati da molti settori della vita ecclesiale (divieti indicati nel decreto della dispensa dagli obblighi del celibato, requisito indispensabile da richiedere per i preti prima di sposarsi)