Il Movimento Internazionale dei Sacerdoti Lavoratori Sposati, fondato nel 2003 da don Serrone, commenta le dichiarazioni del Patriarca di Venezia: “Non è il caso di difendere il celibato dei preti a partire dal caso delle orge di San Lazzaro. Ora il Papa e i Vescovi prendano in mano la situazione e riammettano in servizio i preti sposati da affiancare ai parroci in crisi”.
In basso il testo della notizia pubblicato da “La Nuova di Venezia e mestre”.
VENEZIA. «La sensazione che si intercetta come credente è di angoscia, disappunto, in certi momenti di rabbia; dall’altra parte, c’è l’atteggiamento del vescovo, di colui che si sente responsabile, e che in questa situazione deve fareuna vera operazione di verità».
A dirlo il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, ricordando anche gli interventi del vescovo di Padova, in merito alle vicende che investono don Andrea Contin, il sacerdore padovano accusato di violenze sessuali da una parrocchiana, ma che ha tirato in causa anche altri sacerdoti come protaginisti di orge.
«Non c’è – ha aggiunto – da ricorrere alla questione del celibato come causa di questi comportamenti che, se sono veri, non solo non sono cristiani ma non sono neanche umani»: Per il patriarca c’è da capire come possano essere maturati «comportamenti così inquietanti» che non sembrano investire solo un singolo comportamento o un singolo atto «ma qualcosa di organizzato».
«Come vescovo – ha poi aggiunto – ho l’obbligo di capire. Dobbiamo capire chi bussa alle porte dei nostri seminari». Da parte della chiesa,poi, su un piano generale, eventi come quelli che si sarebbero verificati a Padova «non vanno tenuti nascosti».
«Non c’è – ha aggiunto – da ricorrere alla questione del celibato come causa di questi comportamenti che, se sono veri, non solo non sono cristiani ma non sono neanche umani»: Per il patriarca c’è da capire come possano essere maturati «comportamenti così inquietanti» che non sembrano investire solo un singolo comportamento o un singolo atto «ma qualcosa di organizzato».
«Come vescovo – ha poi aggiunto – ho l’obbligo di capire. Dobbiamo capire chi bussa alle porte dei nostri seminari». Da parte della chiesa,poi, su un piano generale, eventi come quelli che si sarebbero verificati a Padova «non vanno tenuti nascosti».