Durante il Festivaletteratura sono intervenuti a Mantova due teologi di fama mondiale: il brasiliano Frei Betto, nato a Belo Horizonte nel 1944, e lo statunitense Matthew Fox, nato a Madison, Wisconsin, nel 1940.
Il primo ha affollato il cortile del Palazzo di San Sebastiano, attirato anche da un titolo che ben richiama l’appartenenza alla Teologia della Liberazione, di cui rappresenta una delle figure più attive: “Extra pauperes nulla salus” (Al di fuori dai poveri non c’è salvezza). Con evidente superamento del motto tradizionale: “Extra Ecclesiam nulla salus”.
Altrettanto suggestivo, anche se forse un po’ forzato, era il titolo dell’incontro che Matthew Fox ha tenuto nella gremita basilica di Santa Barbara: “La liberazione della gioia”.
In tale caso il riferimento è al suo libro più affascinante e più discusso “In principio era la gioia”, pubblicato nel 1983 e ritenuto pericoloso e fuorviante dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel 1993 le continue pressioni vaticane ottennero l’espulsione di Fox dall’Ordine domenicano. Nell’anno successivo venne ricevuto nella Chiesa episcopale a San Francisco. Il libro riscosse tuttavia un enorme successo mondiale: tradotto in numerose lingue, è stato pubblicato anche in italiano nel 2011 con un’introduzione di Vito Mancuso, che a tale poderosa e geniale opera si è senz’altro ispirato in alcune tesi di fondo. Si pensi soltanto alla provocante negazione del peccato originale e alle sue conseguenze dottrinali e morali. Il domenicano Frei Betto, in dialogo con la vaticanista cubana Rosa Miriam Elizalde Zorrilla, ha affermato che mentre papa Giovanni XXIII voleva cambiare la Chiesa, il progressista papa Francesco vuole cambiare il mondo, contribuendo a denunciare e a superare le ingiustizie e le disuguaglianze.
Il teologo e scrittore brasiliano, autore di oltre cinquanta opere, ha espresso parole dure e amare contro coloro che in America latina, nel nome del Dio cristiano, sterminarono settanta milioni di indigeni. I nativi sono quasi scomparsi. Frei Betto ha anche criticato la dottrina morale conservatrice che si rivolge soprattutto agli aspetti personali, e ai peccati sessuali in specie, mentre più gravi sono i peccati sociali. Nell’agosto 2016 è stata ristampata in italiano, dello stesso autore, “Quell’uomo chiamato Gesù”, un libro che si legge agevolmente come un romanzo. Gesù invece non era interessato al comportamento sessuale (al riguardo non si trova una sola riga nei Vangeli), ma alla giustizia sociale. Come papa Francesco, che meriterebbe il premio Nobel per la pace.
Matthew Fox, per la precisione, era venuto a Mantova per presentare la traduzione in italiano, ancora fresca di stampa, di un suo breve libro, “La spiritualità del creato. Manuale di mistica ribelle”. Ne ha discusso con la teologa cattolica Antonietta Potente. Anche se l’originale del libretto è del 1991, esso è molto importante e significativo, perché la spiritualità del creato costituisce, fin dagli inizi, la base della sua proposta culturale e formativa, recuperata dalla tradizione già presente nella Bibbia, nel cristianesimo delle origini e nella spiritualità medievale, di cui sono espressione san Francesco e lo stesso san Tommaso d’Aquino, che risulta acutamente rivisitato. Fox ha scritto più di trenta libri, tradotti in quindici lingue. Il capolavoro resta “In principio era la gioia”, un denso volume di oltre quattrocento pagine, che richiede di essere letto lentamente, lietamente anche se criticamente. Non bisogna disperdersi nel tumulto cosmico e mistico. Questo comunque il nocciolo: invece di far derivare tutto dal peccato originale (un’invenzione dell’angosciato Sant’Agostino), ovvero a partire dalla caduta e dalla redenzione, occorre decostruire una siffatta disastrosa religione pessimistica e ricostruire la religione per mezzo della spiritualità del creato e del bene originario. In principio era dunque la gioia. L’eterno è adesso. Dio e l’universo in certo senso coincidono. Armonia e amore, bellezza e giustizia suonano, cantano e ballano così tra le stelle come nei cuori degli uomini e delle donne. Come una preghiera.
Gazzetta di Mantova