Nell’Anno giubilare della Misericordia, la Chiesa caldea deve mostrare “senso di responsabilità, amore e speranza”; un richiamo indirizzato “a tutti i sacerdoti, monaci, suore e fedeli” a cui spetta il compito di “testimoniare Cristo e i suoi insegnamenti”. Con questo rinnovato invito all’evangelizzazione, contenuto nel documento finale e inviato per conoscenza ad AsiaNews, si è concluso il Sinodo in programma dal 22 al 27 settembre ad Ankawa, sobborgo cristiano di Erbil, nel Kurdistan irakeno. Ogni vescovo, spiega la dichiarazione finale, dovrebbe valutare il tema “dell’ordinazione di sacerdoti e diaconi sposati”, selezionando fra quanti mostrano “qualità spirituali, culturali, pastorali” e preparandoli “con un percorso approfondito”.
La notizia di AsiaNews raccolta e rilanciata dal movimento internazionale dei sacerdoti lavoratori sposati: “un percorso, quello della Chiesa caldea che potrebbe essere esteso alla Chiesa romana cattolica. I preti sposati sono già una realtà e sono dentro la Chiesa pronti a rientrare in servizio nelle parrocchie. Si aspetta solo il si di papa Francesco.