(a cura Redazione “Il sismografo”)
(Luis Badilla – ©copyright) Il Grand Ayatollah Naser Makarem Shirazi di Qom, Iran, in una lettera indirizzata a Papa Francesco, pubblicata nel suo sito ufficiale, si complimenta con il Santo Padre per le sue dichiarazioni rientrando dalla Polonia con le quali ha rifiutato qualsiasi identificazione tra Islam e terrorismo. “Sono felice di aver ascoltato queste sue considerazioni”, scrive Makarem Shirazi, che poi osserva quanto sia importante respingere le identificazioni tra le religioni e ogni forma di violenza disumana e ogni estremismo.
Il Grand Ayatollah inoltre dichiara di ritenere importante le prese di posizione forti e chiare dei leader religiosi di tutto il mondo contro ogni violazione della dignità delle persone, in particolare quelle che si compiono in nome della religione. Queste denunce, a suo avviso, “sono un obbligo vitale”. Il dignitario iraniano ricorda di aver condannato duramente l’uccisone di padre Jacques Hamel, vittima di ciò che chiama “attacco terroristico impietoso”, usando la parola Takfir che per l’Islam è sinonimo di massima impietà. Ha anche sottolineato che la medesima condanna è stata espressa dalla comunità degli studiosi musulmani e dalla stragrande maggioranza dei fedeli dell’Islam. Le “sette Takfir”, oltre a rappresentare la peggiore crisi odierna, a suo avviso non sono islamiche In due conferenze internazionali a Qom, sottolinea l’Ayatollah Makarem Shirazi, questi gruppi sono stati condannati e se non sono stati distrutti nel momento opportuno, perché sostenuti da “potenze arroganti”, oggi non sarebbero il pericolo più grave che minaccia il mondo. Makarem Shirazi, si congeda dal Papa dicendo: “Prego Dio Onnipotente per il vostro successo nel diffondere la bontà, la pace e la spiritualità nel mondo.”
Il Grand Ayatollah inoltre dichiara di ritenere importante le prese di posizione forti e chiare dei leader religiosi di tutto il mondo contro ogni violazione della dignità delle persone, in particolare quelle che si compiono in nome della religione. Queste denunce, a suo avviso, “sono un obbligo vitale”. Il dignitario iraniano ricorda di aver condannato duramente l’uccisone di padre Jacques Hamel, vittima di ciò che chiama “attacco terroristico impietoso”, usando la parola Takfir che per l’Islam è sinonimo di massima impietà. Ha anche sottolineato che la medesima condanna è stata espressa dalla comunità degli studiosi musulmani e dalla stragrande maggioranza dei fedeli dell’Islam. Le “sette Takfir”, oltre a rappresentare la peggiore crisi odierna, a suo avviso non sono islamiche In due conferenze internazionali a Qom, sottolinea l’Ayatollah Makarem Shirazi, questi gruppi sono stati condannati e se non sono stati distrutti nel momento opportuno, perché sostenuti da “potenze arroganti”, oggi non sarebbero il pericolo più grave che minaccia il mondo. Makarem Shirazi, si congeda dal Papa dicendo: “Prego Dio Onnipotente per il vostro successo nel diffondere la bontà, la pace e la spiritualità nel mondo.”