Vaticano / Papa. Mancate corrispondenze amorose

Ai primi di Luglio un gruppo di 45 teologi, filosofi e pastori di anime  ha consegnato nei giorni scorsi al Cardinale Angelo Sodano, Decano del Sacro Collegio, una forte critica dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia . Nelle prossime settimane il documento, in diverse lingue, sarà fatto pervenire ai 218 Cardinali e ai Patriarchi delle Chiese Orientali, chiedendo loro di intervenire presso Papa Francesco per ritirare o correggere le proposizioni erronee del documento. Nel descrivere l’esortazione come contenente “una serie di affermazioni che possono essere comprese in un senso contrario alla fede e alla morale cattoliche“, i firmatari hanno presentato insieme all’appello una lista di censure teologiche applicabili al documento, specificando “la natura e il grado degli errori che potrebbero essere imputati ad Amoris laetitia”. I 45 uomini di chiesa hanno chiesto al Collegio dei Cardinali che, nella loro veste di consiglieri ufficiali del Papa, rivolgano al Santo Padre la richiesta di respingere “gli errori elencati nel documento, in maniera definitiva e finale e di affermare con autorità che Amoris Lætitia non esige che alcuna di esse sia creduta o considerata come possibilmente vera“. “Non accusiamo il papa di eresia“, ha detto il portavoce degli autori, “ma riteniamo che numerose proposizioni in Amoris lætitia possano essere interpretate come eretiche sulla base di una semplice lettura del testo. Ulteriori affermazioni ricadrebbero sotto altre censure teologiche precise, quali, fra l’altro, “scandalosa”, “erronea nella fede” e “ambigua”. A suffragare gli errori dottrinali dell’esortazione apostolica, è arrivato il segretario di Papa Ratzinger Padre Georg Gänswein, che in un’intervista al quotidiano tedesco Schwäbische Zeitung, ha rincarato le mazziate ponendo più di un interrogativo sulle piroette dottrinali di papa Francesco”. “Quando un Papa vuole cambiare qualcosa nella dottrina, allora deve dirlo con chiarezza, in modo che sia vincolante”, ha affermato il prefetto della Casa Pontificia, “importanti concetti dottrinali non possono essere cambiati da mezze frasi o da qualche nota a piè di pagina formulata in modo generico. Dichiarazioni che aprono a diverse interpretazioni sono rischiose. Alcuni vescovi hanno davvero la preoccupazione che l’edificio della dottrina possa subire delle perdite a motivo di un linguaggio non cristalline”. Nell’incredibile j’accuse sottovalutata dai media, l’alto prelato ha aggiunto che “La certezza che il Papa sia una roccia nei marosi, ritenuto come l’ultima ancora, ha iniziato in effetti a vacillare. La mia impressione è che Francesco goda di grande simpatia come uomo più di tutti gli altri leader del mondo. Ma riguardo alla vita e all’identità della fede questa sua simpatia non sembra avere grande influenza. I dati statistici, se non mentono, mi danno purtroppo ragione. Le presenze alle messe non sono aumentate, così come le vocazioni e il ritorno alla Chiesa di chi ha abbandonato non è in crescita. Insomma, visto da dentro, dal centro del centro del mondo l’effetto Francesco è solo mediatico”. Parole bomba che non lasciamo adito ad alcun dubbio: nonostante i reciproci apparenti salamelecchi dei giorni scorsi dei due papi (di qui uno, evidentemente non è vero papa), la resa dei conti è arrivata. Con buona pace di chi ravvisava teologiche corrispondenze amorose tra il “nonno saggio” e il papa più fotogenico dei rotocalchi mondiali.
Gianni Toffali  Verona
in politicamentecorretto.com

Una risposta a “Vaticano / Papa. Mancate corrispondenze amorose”

  1. Per l’aria che ha respirato da sempre, P. Georg pensa che il cristianesimo è dottrina, esigendo da Papa Francesco maggiore chiarezza. Intanto, il cristianesimo non è dottrina ma SEQUELA! E poi, in quale passaggio dell’esortazione (non vincolante; ma forse, il prelato neanche questo sa) il Papa userebbe ‘piroette’? Ha letto con attenzione il tutto? Ho le mie più profonde perplessità…. Il documento è permeato di umanità e valori cristiani in modo chiaro ed inequivocabile. Ancora, il P. Georg misura la discutibile (a suo parere!) simpatia di Francesco dal numero, non accresciuto, di fedeli partecipanti alla Messa. Ancora queste categorie di misurazione? Ma dove è vissuto costui? Nell’agiato tepore dei palazzi vaticani? Quante volte si è chiesto che, alle pompose liturgie (asfittiche, aride e fredde) in cui era presente, vi era ai primi posti e ben in vista gentaglia disonesta e anticristiana, acclamata anche da ‘senatori’ (= vescovi e cardinali’) della presunta Chiesa di Dio? Ed ora viene a mettere in discussione il modo di agire, pensare e vivere della persona veritiera e credibile qual è Papa Francesco? E meno male che la Chiesa di Dio, quella evangelica, è costituita da persone sante e sagge: ce ne sono a iosa! Da quando l’attuale Pontefice è stato eletto, ho incontrato innumerevoli persone che lo stimano: anche tra quelli che, definirli ‘anticlericali’, è un eufemismo! Ciò non significa nulla per costui? Capisco il mugugno di chi è in difficoltà davanti a Francesco: i tempi (finalmente!) sono cambiati. Abbiamo bisogno di esempi genuini, particolarmente i giovani d’oggi. Un invito ‘all’eminente monsignore’ P. Georg: legga e mediti in ginocchio quanto Papa Francesco dice e scrive. Perchè? Lo vive! E’ questo il vero motivo della simpatia e dell’apprezzamento che gli si tributa. Ma evidentemente il P. Georg e i suoi ‘accoliti’ ancora non l’hanno capito…. Intelligenti pauca!

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