Festival del Film Cattolico: vince lo spagnolo Moreno

Si è svolto dal 20 al 23 giugno a Roma “Mirabile Dictu”, il Festival Internazionale del Film  Cattolico, giunto quest’anno alla sua settima edizione. Tra le oltre mille pellicole giunte alla segreteria del Festival, la Giuria ha assegnato allo spagnolo Pablo Moreno, in gara con “Poveda”, il premio come miglior film. Mirabile Dictu è un festival che ha il pregio di aver dato identità e voce ad un genere di film che sta diventando sempre più una realtà importante nella produzione cinematografica mondiale come afferma la regista e produttrice presidente del Festival, Liana Marabini, al microfono di Rosario Tronnolone

da Radio Vaticana

R. – Certamente, perché anche i produttori che normalmente stavano lontani dal mondo cattolico per varie ragioni, si sono resi conto che la Bibbia, i Santi, la vita dei Papi, sono tutte fonti inesauribili di ispirazione. Quindi, ci dichiariamo soddisfatti della nostra opera di divulgazione del film cattolico.

D. – In questa settima edizione del “Mirabile Dictu”, il miglior cortometraggio è andato a un film che ha, anche solo nella visione del trailer, emozionato tutti nella serata della premiazione: “The Confession”, un film di Johnn La Raw, ed è un film della Corea del Sud …

R. – L’autore è un sacerdote birmano – i sacerdoti cattolici hanno anche una vita molto difficile – e il film, il suo cortometraggio, mette l’accento sulla confessione e l’importanza di questo atto e l’importanza anche del ruolo del prete in questo atto. Qui vediamo un prete veramente eroico, che fa passare il suo dolore in secondo piano nel momento in cui vede davanti a sé un’anima torturata dal dolore e dai rimpianti. Questo film mostra proprio questo: mostra questa essenza della confessione.

D. – Su cui poi Papa Francesco è ritornato diverse volte proprio in quest’anno, in questo Giubileo della Misericordia. Tra le sezioni che il “Mirabile Dictu” premia, c’è anche una sezione di film che sta sempre più prendendo piede e che sta fortunatamente anche prendendo piede nelle sale, e cioè il documentario. Avete premiato come miglior documentario “Life is Never Wasted”, un film polacco di Krzysztof Tadej …

R. – Anche questo, come il precedente e come tutti gli altri, mette l’accento sull’eroismo dell’uomo di Chiesa. Qui abbiamo due giovani monaci polacchi che sono andati come missionari in Perú e lì sono stati uccisi dai terroristi comunisti del “Sendero Luminoso”. Sono le figure di queste due straordinari uomini di Chiesa, eroici e martiri.

D. – Un altro premio che è andato a un film che racconta di un sacerdote coraggioso – visto che appunto stiamo parlando di coraggio – è il premio al miglior film, un film spagnolo, “Poveda”, di Pablo Moreno …

R. – Questa è la figura del grandissimo padre Pablo Poveda, che è il fondatore dell’insegnamento cattolico in Spagna, ma non in un momento qualunque: parliamo del momento precursore e durante la guerra civile spagnola, quindi con tutto quello che questo presuppone. Penso che padre Poveda dovrebbe essere una fonte di ispirazione per tutti i nostri sacerdoti, anche di oggi. Il coraggio di esprimere la verità, la verità di Cristo indipendentemente dall’orientamento del potere del momento. Quindi, al di sopra del potere lui difende i più deboli, lui difende la verità.

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