Proibito alle donne

Per chi desidera visitare il Monte Athos, al nord della Grecia vicino alla Macedonia, la prima cosa da fare è inviare una copia del proprio passaporto all’Ufficio per i pellegrini del Monte Athos. Ogni giorno, infatti, viene concesso il permesso a 100 uomini ortodossi e a 10 di altre fedi di soggiornare fino a 3 notti in uno dei monasteri dell’isola. Solo maschi. Alle loro donne, se sono al seguito, non è permesso calcare il suolo della penisoletta né fermarsi a meno di 500 metri dalla costa, ma devono attendere sulla nave al largo o alloggiare in qualche hotel dell’entroterra. Tutta la penisola, infatti, è considerata come un unico monastero. Questa regola vige da più di 1.000 anni ed era stata inizialmente redatta per escludere tutti gli animali di sesso femminile. Non era citato il caso della donna, ma si riteneva cosa ovvia che le donne non potessero accedere ai monasteri maschili. E questo sistema è stato il modo più semplice per garantire il celibato ai monaci. Ma c’è anche un motivo legato ad un’antica tradizione ortodossa secondo la quale la Madonna, che si era imbarcata per Cipro, si trovò a sbarcare sul Monte Athos. Vide il posto così bello che chiese a Gesù di poterlo avere solo per Lei. Fu esaudita e da allora l’unica presenza femminile sul posto rimane Lei. Questo significa che non ci sono mucche, galline, scrofe, pecore ecc., né i prodotti da loro derivati. Quel poco che può servire lo importano da fuori: pochissimo formaggio e qualche uovo da colorare secondo la tradizione di Pasqua. Per i gatti femmina chiudono un occhio, perché i gatti sono buoni cacciatori di topi. La vera eccezione riguarda gli animali selvatici, per i quali è impossibile controllarne il sesso. Per i bambini piccoli è intervenuta ultimamente qualche concessione, purché accompagnati da un adulto. Maschio ovviamente. La regola originale impediva a bambini ed eunuchi di accedere al complesso e, in generale, a chi non avesse la barba. Questo per impedire che qualche donna, fingendosi un ragazzo, entrasse nei monasteri. Ma qualche intrusione c’è stata. Durante la guerra civile 1946-49 alcuni contadini con le famiglie si sono rifugiati sul Monte Athos. Nel 1953 una certa Maria Poimenidou si è travestita da uomo ed è rimasta tre giorni sulla penisola; a seguito di ciò il Parlamento greco ha emesso una legge che proibisce alle donne l’accesso al complesso del Monte Athos. Recentemente, nel 2008, degli scafisti hanno scaricato 4 profughe sulla spiaggia. La polizia le ha arrestate e in seguito rimesse in libertà perché “i monaci le avevano perdonate”.

Altri luoghi al mondo interdetti alle donne sono:

il tempio di Sabarimala nel Kerala, stato sud-occidentale dell’India. La struttura è vietata alle donne tra i 10 e i 50 anni, ossia nel periodo di vita entro il quale possono avere le mestruazioni. Varie Associazioni stanno esercitando pressioni sulla Corte Suprema dell’India per far togliere il divieto.

Il monte Omine in Giappone. La zona è considerata un luogo sacro dai seguaci Shugendo, una religione popolare giapponese. In quel luogo gli uomini testano la loro fede praticando esercizi fisici molto faticosi, improponibili alle donne.

il quartiere a luci rosse di Herbertstrasse ad Amburgo, chiuso alle donne e ai minori.

fonte: urcaurca.it

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