L’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati si distanzia dal caso Charamsa e dalle sue affermazioni contraddittorie sul celibato dei preti.
“Dietro di me non c’è nessuna lobby. Non ho mai conosciuto una lobby gay del Vaticano. Ho conosciuto sacerdoti omosessuali, spesso isolati come me, ma non una lobby”. Così il teologo e sacerdote Krzysztof Charamsa, allontanato dal Vaticano dopo aver dichiarato di avere un compagno, in un’intervista che andra’ in onda domani su Italia 1 nella prima puntata di “OpenSpace”ripresa da Askanews.
Ecco il testo dell’intervista che crea, per don Giuseppe Serrone, solo “confusione e danni all’impegno per la riforma della dottrina sul celibato dei preti che Papa Francesco potrebbe presto operare”.
Afferma Charamsa: “E’ vero che ho presentato il mio partner, ma mi sono assunto tutte responsabilità e le conseguenze di questa decisione. Ormai la mia vita personale non è più un problema. Io sono fedelissimo al celibato perché il celibato si riferisce all’impossibilità di avere moglie: io non ho mai toccato una donna”.
Conntinua don Serrone: “Charamsa in un crescendo di esternazioni ora sembra affermare che i preti sposati con moglie sono traditori, dichiarandosi fedelissimo al celibato come prete gay. sono solo frasi apologetiche che nascondono invece la linea di potenti lobby in Vaticano che cercano di ostacolare la riforma del sacerdozio cattolico. Il teologo polacco per anni ha avuto una doppia vita ingannevole, poi prima dell’apertura del sinodo sulla famiglia pronunzia il suo coming out. Da giorni rilascia interviste che di certo non rappresentano il percorso di trasparenza di sacerdoti che come me si sono dimessi dagli incarichi poi hanno richiesto la dispensa dal celibato e successivamente hanno formato una famiglia”.