Preti e vacanze, il Renzi privato al Meeting ciellino di Rimini

l premier ringrazia don Paolo Bargigia durante il discorso. A Firenze è stato il suo prof di religione. A Rimini il colloquio riservato tra i ricordi

Marco Fattorini – linkiesta

«Ero uno studente boy scout con qualche pregiudizio nei confronti della pericolosa presenza ciellina a scuola». Così Matteo Renzi al Meeting di Rimini, prima di avventurarsi su Europa e riforme, ha ripercorso il suo incontro col Movimento. «Avevo un problema con due compagni di classe, nell’intervallo vado dal sacerdote che è il mio insegnante di religione per chiedergli un consiglio. Si chiama donPaolo Bargigia e il mio amico mi dice “occhio perché poi quello è di Cl ti invita a una vacanza”. Fatto sta che al quarto minuto del colloquio mi ha invitato al girone a Lucca e io resisto, tant’è che dopo due mesi ero con lui in pullman verso Mazzin di Fassa a discutere se la canzone della bambina portoghese avesse o meno il senso religioso che lui intendeva dargli».

La platea di Riminiapplaude. Ad ascoltare il presidente del Consiglio c’è anche don Paolo. Ieri insegnante di religione al liceo Dante di Firenze, cinque anni di lezioni ad un giovanissimo Matteo Renzi. Oggi fa il missionario in Perù e il professore all’Universidad Catolica Sedes Sapientes di Lima. Lo descrivono come colui che «ha fondato il Movimento a Firenze», una sorta di don Gius toscano. Responsabile di Gioventù Studentesca, il gruppo scolastico ciellino. Carismatico e sorridente. «Preferisco non aggiungere nulla per rispetto dell’amicizia e del rapporto con il presidente del Consiglio», nicchia Bargigia con i giornalisti dopo che Renzi lo ha pubblicamente ringraziato davanti a una platea di 5mila persone.

«L’idea di poter incontrare persone che ti arricchiscono è stato decisivo per la mia esperienza» ha detto Renzi riferendosi al prete toscano con cui il feeling resta anche oggi. «Si devono a questa sua formazione le sue citazioni di Chesterton, Dostojevskij e soprattutto del poeta francese Charles Peguy», ricordava nel 2012 Andrea Tornielli sulla Stampa. Il premier ribadisce la sua distanza dal mondo ciellino («non sono uno di voi» ha puntualizzato a Rimini) ma non dimentica «l’esperienza personale» alla base dell’incontro col Movimento attraverso quel prete.

Al Meeting Bargigia è di casa e Renzi, prima della sua conferenza, ha insistito per incontrarlo. L’abbraccio è andato in scena nei salottini riservati agli ospiti, protetti da un muro di polizia e volontari, lontano dagli occhi indiscreti delle telecamere. Una chiacchierata informale con il suo ex prof, i responsabili del Meeting e qualche manager. Affetto e cordialità. Chi era presente racconta: «Sono stati evocati anche momenti divertenti di gioventù, come quando durante le vacanze in montagna si faceva a gara a chi pisciava più lontano».

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