Il cardinale George Pell accusato di aver ignorato, nel passato, le denunce contro il sacerdote pedofilo Gerald Ridsdale,

Il Cardinale Prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia lo dichiara in occasione delle udienze davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse

IACOPO SCARAMUZZI – vaticaninsider
CITTÀ DEL VATICANO

Il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia, ha dichiarato di essere pronto a deporre in un’inchiesta su un sacerdote accusato di pedofilia in Australia, il suo paese natale.

Il Porporato, ex-Arcivescovo di Sidney, è stato accusato, durante le udienze della scorsa settimana della Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori), di aver ignorato, nel passato, le denunce contro il sacerdote pedofilo Gerald Ridsdale, spostandolo in un’altra parrocchia, di aver cercato di pagare una vittima, nipote dello stesso prete, per metterla a tacere. Inoltre, Timothy Green, oggi 53enne, ha dichiarato di aver denunciato all’allora padre Pell le molestie fatte dal religioso Edward Dowlan ad alcuni ragazzi.

«Come chiunque ha ascoltato le audizioni della Commissione a Ballarat questa settimana – ha dichiarato in questi giorni Pell in una nota in inglese – sono orripilato ancora una volta dai racconti dei sopravvissuti sugli abusi che hanno subito. Così anche dal terribile impatto che ha avuto sulle loro vite, sulle loro famiglie e sulla comunità cattolica a Ballarat. Il suicidio di così tante vittime è una tragedia enorme. I crimini commessi contro di loro dai preti e religiosi laici sono profondamente cattivi e mi ripugnano del tutto. Sono state fatte diverse lamentele sulla mia propria responsabilità in questi anni. Molte questioni sono già state da me affrontate nella inchiesta parlamentare della provincia di Victoria nel 2013 e la mia audizione e la trascrizione della mia testimonianza sono disponibili sul sito internet del parlamento di Victoria. Confermo quelle dichiarazioni. Sottolineo anche che nel suo mandato la Royal Commission può accedere a tutto il materiale delle precedenti inchieste, compresa l’indagine di Victoria, che si è occupata estensivamente di queste materie».

La commissione reale ha comunicato «che richiederà una mia dichiarazione», prosegue Pell. «Nelle ultime 24 ore sono stato accusato di essere complice nel trasferimento di un noto pedofilo, di ignorare le accuse di una vittima e di corruzione. Questioni che richiedono una risposta immediata perché è importante chiarire la realtà dei fatti in particolare alla luce dei titoli giornalistici falsi e devianti. Primo, pur nel massimo rispetto del signor Green, come ho già detto, non ricordo di una conversazione avuta col signore Green nel 1974, più di quaranta anni fa. Ho letto recentemente la sua dichiarazione alla commissione e continuo a non ricordare il signor Green o la conversazione con lui. Per quanto io possa dire, questa conversazione non è avvenuta. Confermo quanto ho detto in precedenza. Secondo, non ho mai spostato Ridsdale dalla parrocchia di Mortlake. Non l’ho mai trasferito in nessun luogo. Non avrei mai perdonato Ridsdale e non avrei mai partecipato alla decisione di trasferirlo se avessi saputo che aveva abusato di alcuni bambini, e non lo sapevo. Sono stato membro del collegio dei consultori di Ballarat dal 1977 a quando ho lasciato Ballarat nel 1984. Il fatto di essere membro di questo organismo non mi dava alcuna autorità su Gerald Ridsdale o su ogni altro prete di Ballarat. A quel che ricordo il vescovo Mulkearns non ha sollevato alcuna accusa di pedofilia contro Ridsdale all’incontro dei consultori a cui ho partecipato, o in qualsiasi momento prima o dopo quegli incontri. Al contrario di quanto riferiscono alcuni mass media, le minute degli incontri dei consultori non sono secretate e sono state comunicate alla indagine parlamentare di Victoria che non le ha citate nelle audizioni o nel rapporto finale. Ho parlato di quegli incontri nella mia audizione all’indagine di Victoria. Infine, ero e rimango estremamente comprensivo nei confronti di David Ridsdale, che a causa di suo zio ha subito orribili abusi. Continuo a rammaricarmi per le incomprensioni tra di noi. In nessun momento ho cercato di corrompere David Ridsdale o la sua famiglia od offerto alcun incentivo finanziario per indurlo al silenzio. Al tempo della nostra discussione la polizia già era a conoscenza delle accuse contro Gerald Ridsdale e stavano svolgendo le indagini. Allora, e adesso, sostegno queste indagini di polizia. Ho fatto una smentita giurata di quelle accuse e la ribadisco. Sono impegnato a una cooperazione completa con la Commissione reale. Affronterò in pieno tutte le questioni che intende sollevare in ogni forma prima che io faccia ogni altro commento. Ho la più profonda simpatia per le vittime di abuso, le loro famiglie e la comunità di Ballarat per quel che hanno sofferto. Ancora una volta, risponderò alle accuse e alle critiche nei confronti del mio comportamento in modo aperto e onesto».

In una lettera inviata al presidente della commissione Peter McClellan, il cardinale Pell ha poi precisato: «Senza voler in alcun modo forzare la mano alla Commissione reale – non è che ci si possa auto-invitare a deporre – voglio rendere assolutamente chiaro che intendo deporre, se la Commissione lo richiederà, sia in forma scritta, sia in videoconferenza, sia presenziando personalmente».

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