Terrorismo. Che fare? 5 punti da gridare dai tetti

di Marinella Correggia

Il 2015 si è aperto all’insegna del terrorismo. In Nigeria forse 2.000 morti sono stati massacrati dai folli di Boko Haram, rafforzatisi grazie alla guerra della Nato in Libia che ha prodotto un proliferare di spore terroriste armatissime. In Yemen decine di morti e almeno 40 feriti in un attentato kamikaze compiuto a Sana’a in un’alba di morte. Diverse autobombe in Iraq, con molte vittime; succede tutti i giorni dal 2003 (invasione Usa). A Tripoli 9 morti in un attentato compiuto da una delle bande nelle quali si è sciolto il Paese, come nell’acido. Anche la fine dell’anno 2014 è stata all’insegna del terrorismo. In Pakistan a metà dicembre massacro in una scuola con 141 morti di cui 100 bambini. In altri giorni là sono invece i droni antiterroristi a far strage. In Iraq, Siria, Kurdistan sono continue le stragi compiute dal terrorismo del sedicente Stato islamico detto dagli arabi Daesh, e alimentato fino a ieri da petro-monarchi ed effetto a ricaduta della guerra in Libia. Dimenticavamo: il 7 gennaio alcuni terroristi hanno ucciso quasi venti persone a Parigi.

Ebbene solo per questi ultimi morti si sono mobilitati governi e popoli, media ufficiali e social network, associazioni e singoli. Anche lasciando da parte l’orrore dell’islamofobia sedicente civile e chi parla di “scontro di civiltà”, è un fatto che gli stessi antirazzisti abbiano peccato di razzismo: il sangue europeo vale di più? Per questa ragione la Rete No War è andata a portare solidarietà all’ambasciata della Nigeria più che a quella frequentatissima di Francia. E al diluvio di tweet #jesuisCharlie, uno scrittore libanese ha reagito con il tweet #jesuisAhmed (il poliziotto musulmano ucciso da falsi musulmani e veri terroristi). Ma ancor meglio dire: #iosonoFatimaOmarHanaElias e milioni di uccisi da bombe e terroristi.

Davanti al rischio di nuove guerre governative “contro il terrorismo” e di una maggior chiusura xenofoba e nazionalista da parte delle persone, gridiamo dai tetti questi cinque fatti.Primo. L’Occidente e i suoi alleati petro-monarchi hanno finanziato e appoggiato nei decenni il terrorismo permettendogli di dilagare in interi Paesi non occidentali, provocando stragi mille volte più grandi della strage a Charlie Hebdo. Libia, Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Yemen…

Secondo. Il binomio Paesi Nato/petro-monarchie anche negli ultimi decenni ha praticato il terrorismo di Stato con guerre dirette (terrore dal cielo), guerre per procura, sanzioni genocide. Morti a milioni.

Terzo. La quasi totalità delle vittime del terrorismo – come delle bombe occidentali – sono nei Paesi mediorientali e africani, e in altri Paesi a maggioranza musulmana.

Quarto. Gli oppositori sul campo del terrorismo sedicente islamico sono proprio i mediorientali di tutte le religioni, altri popoli a maggioranza musulmana e la maggior parte dei governi e popoli del Sud del mondo.

Quinto. I media e la stessa società civile occidentale hanno mostrato ignavia e confusione negli ultimi anni di guerre e terrorismo.

adistaonline

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