Cappellani militari. Parole ordinario inesatte e fuorvianti. Costano 16 milioni di euro l’anno

Il servizio “I sacerdoti pagati dallo Stato” trasmesso ieri 19 novembre durante il programma Le Iene ha finalmente, e spero definitivamente, chiarito che non esiste alcuna intesa stipulata tra Governo italiano e Santa Sede sulla questione dei cappellani militari come invece hanno sempre sostenuto – sbagliando – alcuni esponenti del parlamento tra cui proprio il presidente della commissione Bilancio della Camera, Boccia che ha dichiarato inammissibile uno specifico emendamento del vicepresidente della Camera Roberto Giachetti. Inoltre, ancora una volta l’Ordinario militare monsignor Marcianò, capo dell’istituzione religiosa militare, ha chiaramente espresso la volontà sua e di tutti i sacerdoti militari di essere pronti a rinunciare ai gradi e al relativo trattamento economico che oggi è pagato dal Ministero della Difesa e pesa per oltre dieci milioni di euro all’anno sulle tasche dei contribuenti.

L’unico emendamento al testo della legge di bilancio per il 2015 volto a tagliare i costi dell’ordinariato è stato presentato nei giorni scorsi dal vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, intervistato dalla iena Luigi Pelazza, ma è stato dichiarato inammissibile dal presidente della commissione Bilancio, Boccia (Pd), sulla base dell’esistenza di una intesa prevista dal protocollo aggiuntivo al Concordato del 1929 che di fatto non è mai stata stipulata come hanno confermato gli stessi vertici dell’Ordinariato militare e solo grazie al servizio de Le Iene il governo, per voce del sottosegretario su Stato alla Difesa, Domenico Rossi, anch’esso intervistato da Pelazza, ha finalmente e ufficialmente preso atto della volontà di rinuncia espressa dall’Ordinario militare annunciando risposte entro 3 mesi.

Non servono altri tre mesi per discutere di come assicurare l’assistenza spirituale al personale delle Forze armate se vi è l’intenzione di accogliere la richiesta fatta dall’Ordinario militare, ciò togliere gradi e stipendio ai cappellani e porre i costi a carico della Chiesa, basta semplicemente riammettere l’emendamento di Roberto Giachetti e approvarlo una volta per tutte perché sono quasi 30 anni che paghiamo il servizio spirituale senza alcuna ragione logica o giuridica e mi sembra sia arrivato il momento di smettere di prendere in giro gli italiani.

Inoltre mi sembra opportuno che il ministro della Difesa e quello dell’Economia e delle Finanze chiariscano alcuni aspetti della questione che emergono dal punto di vista della congruità dei dati riportati nella Tabella n. 11 allegata alla legge di bilancio perché se da un lato non è assolutamente giustificabile l’aumento dei cappellani militari in relazione all’attuazione delle norme sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare, dall’altro l’incremento della spesa per oltre 2 milioni di euro rispetto al 2014 riportato nel bilancio dello Stato sarebbe ingiustificato qualora non vi sia poi alcuna effettiva variazione rispetto al numero attuale di 173 cappellani militari e, siccome a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca – conclude -, mi sorge il dubbio se tale aumento della spesa corrente per gli stipendi dei cappellani non possa essere letto come una sorta di accantonamento di risorse non ammesso dalla vigente normativa e se lo stesso aumento non possa essere stato fatto anche per altre voci di spesa riportate nella medesima tabella, o in altre, allegate alla legge di bilancio per il 2015.

notizie.radicali.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più