Religione ed estremismi, il prete e l’imam: «Il dialogo vince l’odio»

 

Genova – Il prete e l’imam. Seduti uno di fronte all’altro per parlarsiesuperare le incomprensioni.

 

Husein Salah, rappresentante della comunità islamica a Genova, e don Valentino Porcile parroco dell’Annunziata di Sturla, hanno lanciato la sfida, Il Secolo XIX l’ha accolta e li ha messi a confronto: per parlare liberamente di ciò che divide e ciò che unisce due religioni e due culture.

 

 

Un colloquio che nasce sull’onda delle notizie in arrivo dal Medioriente . E diventa esperienza quotidiana: «Le prime generazione di migranti arrivati qui si accontentavano di pregare anche in luoghi improvvisati – ha detto l’imam – ma ora siamo ai figli e ai nipoti, sono nati qui e si sentono genovesi. Negare loro un luogo che fa parte dell’identità culturale dell’Islam appare assurdo, lo vivono come un’ingiustizia».

 

La riposta di don Valentino: «Io mi trovo a dover spiegare ai miei parrocchiani che non devono avere paura, loro mi dicono che “accettare gli altri culti va bene, ma i musulmani uccidono”. Per superare la paura è importante conoscersi meglio, parlarsi ».

 

La violenza nel nome di Dio, hanno detto insieme «non può esistere».

 

© Riproduzione riservata – ilsecoloxix.it

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