Cosa è successo nel cattolicesimo romano per produrre questa involuzione? Quali sono le ragioni di un tale cambiamento? Una prima ragione è stata la purezza legale, che proibiva le relazioni sessuali dei sacerdoti prima della celebrazione eucaristica perché la si potesse celebrare limpidamente.
Ha influito anche l’incorporazione alla teologia cristiana del dualismo platonico: la considerazione negativa del corpo come qualcosa da mortificare e della carne quale ostacolo alla salvezza, e la considerazione dell’anima come unica essenza dell’essere umano che bisognava salvare a detrimento del corpo. Secondo questa antropologia dualista, si riconosceva alla vita celibataria un “plusvalore” sulla vita matrimoniale. Nel suo famoso libro Camino, san José María Escrivá de Balaguer è ben esplicito a riguardo: «Il matrimonio è per la truppa, non per i grandi ufficiali della Chiesa. Così, mentre mangiare è un’esigenza di ogni individuo, generare è un’esigenza della specie, potendo disinteressarsene le persone singolari. Bramosia di figli? Figli, molti, e un’impronta incancellabile di luce lasceremo se sacrifichiamo l’egoismo della carne» (Massima 28).
La terza ragione è stata la demonizzazione della donna, ritenuta tentatrice, lasciva, libidinosa, passionale, sensuale, in grado di portare l’uomo alla perdizione. E questo non si applicava solo a determinate donne dalla vita poco esemplare, ma si riteneva che fosse iscritto nella stessa natura femminile. Alcuni Padri della Chiesa hanno definito la donna «la porta di Satana», la «causa di tutti i mali».
tratto da informazione.it (comuicato stampa)
1 Agosto 2014 ore 07,59