Chiamata senza risposta – Sul retro del volantino, una preghiera e l’invito esplicito a sostenere e a incoraggiare chi sente di avere la vocazione per il sacerdozio. “Perché il problema non è tanto da parte di chi chiama, ma da parte di chi dovrebbe rispondere alla chiamata – ribadisce don Wojtal –. Uno, come dice il volantino, non nasce prete. Si dovrebbe accorgere di avere un determinato desiderio strada facendo. La vocazione è un dono, una proposta da accettare nella piena libertà. Le ‘chiamate’ ci sono sempre. Però oggi, contrariamente al passato, si fa sempre più fatica ad accettarle. Viviamo in una società in cui certi valori sono in agonia. Una volta c’era l’appoggio della famiglia, avere un prete in casa era considerato un grande onore. Adesso chi sente la vocazione spesso non è più appoggiato e quindi rinuncia. Ha ragione il Papa quando dice che la crisi delle vocazioni corrisponde a una crisi della fede”.
Clero e scandali – Per il vicerettore del seminario diocesano un certo ruolo in questo processo l’hanno avuto anche i media. “Perché se alcuni giornali oggi parlano dei sacerdoti, lo fanno in negativo, evidenziando solo gli scandali. Quasi mai in positivo. Nessuno vuole negare che ci siano dei singoli casi di preti pedofili ed è giusto condannarli, ma sarebbe bello dare voce e risalto anche a tutti coloro che abbracciano il sacerdozio in maniera responsabile e coerente. E rappresentano la stragrande maggioranza. Noi vogliamo parlare in positivo della bellezza della vita sacerdotale”.
Ticinesi merce rara – Sono circa 260 le parrocchie da servire in Ticino. I preti ticinesi però scarseggiano e spesso si fa ricorso a sacerdoti nati all’estero: dall’Europa, dall’Africa, dal Sudamerica… “Di sacerdoti ticinesi ne ordiniamo 1-2 all’anno. Nel 2011 eccezionalmente ne abbiamo avuti 4. Comunque pochi. È un segnale chiaro di come soprattutto alle nostre latitudini ci sia un problema vocazionale”. E così ecco nascere volantini e manifesti. “C’era già qualcosa di simile in Sudamerica. Abbiamo chiesto l’autorizzazione per fare altrettanto in Ticino”. La campagna per le vocazioni è lanciata. Anche sul web. “Abbiamo un sito internet, abbiamo un profilo facebook, una rivista. Inoltre abbiamo messo in scena uno spettacolo teatrale, una pantonima, proprio su questo tema. Vogliamo fare il possibile affinché il messaggio passi…”
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