Il caso Sarah Scazzi: Sabrina assente alla consegna dei diplomi per parrucchiera

Sarah Scazzi

Una sedia vuota, in prima fila. Quella probabilmente destinata a Sabrina Misseri, ha troneggiato per tutta la cerimonia di fine corso di parrucchiera, svoltasi ieri mattina nella casa circondariale in via Magli. «Misseri Sabrina ha partecipato con proficuo impegno al corso di stiling base» è scritto sull’attestato rilasciato dalla “BhSalon-Hairdressing di Taranto”. Ma lei, che doveva essere la protagonista, non c’era. In realtà, erano assenti anche altre due detenute che come lei hanno frequentato le lezioni organizzate dall’associazione di volontariato “Il Ponte” e dai due parrucchieri Alessandro Greco e Vincenzo Mercurio. Nonostante il tentativo di molti giornalisti di testate nazionali di sapere i motivi di questa scelta, già preannunciata da giorni, e conoscere le sue condizioni di carcerata nessuno dei presenti, direttore Luciano Mellone compreso, ha voluto lasciare alcuna dichiarazione poichè la giornata aveva altre finalità. La cugina di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto dello scorso anno ad Avetrana, ha deciso di non partecipare. Tutti si aspettavano di vederla in un giorno che doveva essere importante. Invece ha deciso di non farsi riprendere da telecamere e macchine fotografiche, deludendo le aspettative soprattutto di giornalisti e cameramen delle testate nazionali nonostante la sua mancanza fosse stata annunciata giorni prima. Di chi era arrivato da altre città d’Italia per poterla riprendere tra le mura del carcere. La decisione forse è scaturita anche dal fatto che ieri per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, detenute da luglio scorso nella stessa cella, è stata una giornata di tensione emotiva intensa, per l’attesa della decisione della Cassazione a seguito della discussione dei ricorsi presentati dai difensori delle due donne sull’ordinanza di carcerazione, nonchè di quella del Tribunale d’Appello sull’arresto bis per il sequestro di Sarah. L’unica notizia trapelata è che sia Sabrina che la madre Cosima da qualche tempo preferiscono non avere contatti con persone esterne, tanto da aver rifiutato incontri con parlamentari e sottosegretari dopo le recenti visite nell’istituto penitenziario. I foto-cineoperatori presenti si sono quindi dovuti accontentare di riprendere l’attestato rilasciato a Sabrina. Certificato che le è stato consegnato separatamente. Come lei altre undici detenute, di età compresa tra i 20 ed i 60 anni, hanno partecipato al corso, dieci lezioni in tutto, «dimostrando grande interesse e partecipazione. Hanno soprattutto capito – ha dichiarato Vincenzo Mercurio uno degli insegnanti – che ogni donna e ognuna di loro può esprimere sè stessa, la sua personalità e la sua creatività». Le lezioni, rese possibili da donazioni dell’associazione “Il Ponte” presieduta da Michi Torsello, hanno riguardato la cromoterapia, la storia dell’acconciatura e corsi di piega. Tra le ospiti frequentanti il corso una si è distinta maggiormente tanto da meritare l’assunzione, da parte dell’Amministrazione penitenziaria. A lei, Tonia, sarà affidato il servizio di parruccheria. «E’ stata scelta – ha spiegato il direttore del carcere dottor Luciano Mellone – in base ad una graduatoria stilata su criteri stabiliti per legge (lunghezza della detenzione, questioni familiari, meriti ed altro, ndr) e sarà regolarmente retribuita. Corsi come questo sono importanti per chi è in carcere. Ed anche piccole cerimonie come quella di oggi (ieri per chi legge) che non sono piccole per chi le ha vissute e realizzate. Tra l’altro l’intero corso si è svolto in un clima di assoluta tranquillità anche grazie alla collaborazione del personale. Tali corsi sono fondamentali affinchè il periodo di detenzione non sia vissuto solo come limitazione e privazione della libertà, se così fosse il lavoro di tutti gli operatori del carcere non avrebbe senso». “Il Ponte” pronto alle esigenze delle detenute, si è anche preso il compito di attrezzare una sala nella sezione femminile e rendere possibile l’avvio del servizio, primo del genere. L’associazione ora ha già in cantiere altri progetti «presto partiranno corsi di chitarra e per imparare a fare il pane – ha annunciato la presidente Torsello – così come di restauro e ceramista ed altri dedicati esclusivamente alla sezione femminile». Le idee e la volontà di aiutare chi ha bisogno sembrano non mancare, ma soprattutto vengono molto apprezzati da chi li frequenta. «Tali iniziative che mettono le detenute in contatto con il mondo esterno – ha spiegato l’educatrice Enza Papa – offrono non solo la possibilità di avere un futuro diverso dopo la pena detentiva, ma momenti importanti nel carcere che le distraggono dalla “cristallizzazione” sino a dare esiti positivi». Alla cerimonia hanno inoltre partecipato Augusto Bruschi, già avvocato generale presso la Corte d’Appello del Tribunale di Taranto, ed il comandante della Polizia Penitenziaria, Giovanni Lamarca.

corrieredelgiorno.com

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