In piazza contro la violenza sulle donne

di Donatella Linguiti*,  in Aprileonline.info

Saremo in tante a Roma, per ribadire che la vessazione verso il mondo femminile è causata dal patriarcato, nelle diverse manifestazioni culturali, e avviene principalmente in famiglia. Manifesteremo anche per respingere strumentalizzazioni di fatti di cronaca che, invece di mettere all’indice la violenza maschile, vengono usati per seminare il germe razzista

Dopo quasi trent’anni le donne tornano in piazza sul tema della violenza, lo faranno a Roma il 24 novembre prossimo per dire no alla violenza maschile sulle donne. Penso che sia importante partecipare e sostenere questa iniziativa attraverso la quale si manda alla società e alle istituzioni un segnale inequivocabile, di cui deve essere recepita la forza reale e simbolica.
Sono convinta che in tante riprenderanno parola nella sfera pubblica per ribadire che la violenza sulle donne è causata dal patriarcato, nelle diverse manifestazioni culturali, e avviene principalmente in famiglia.
Saremo in piazza anche per respingere pretesti e strumentalizzazioni di fatti di cronaca che puntualmente, invece di mettere all’indice la violenza maschile di matrice patriarcale, vengono usati per parlare di altro e seminare il germe del razzismo e della xenofobia.
Non si può rinviare la presa d’atto che il problema è strutturale e coinvolge l’ambito culturale. Va affrontato a tutti i livelli con una logica di sistema, reticolare e partecipativa.

Da parte nostra ci stiamo misurando con la progettazione di azioni di prevenzione efficaci che coinvolgano la scuola, i mass media e la società civile. A partire da una formazione adeguata dei soggetti coinvolti a vario titolo: operatori sociali e sanitari, forze dell’ordine e magistratura.
La Finanziaria 2007 e la recente approvazione in Senato dell’articolo 55 per la copertura finanziaria hanno dato gli strumenti per avviare il Piano d’Azione nazionale per la lotta alla violenza sulle donne.
L’intento è quello di agire sui modelli identitari maschili, aprire spazi di riflessione e di interlocuzione per agire sugli stereotipi della forza e della violenza come componente determinante dell’identità individuale e collettiva.
Si intende quindi intervenire in maniera articolata predisponendo misure che guardano non solo all’aspetto della giusta repressione del fenomeno della violenza, ma soprattutto intendono investire nell’azione di emersione, prevenzione e formazione di tutti i soggetti interessati.
Tra gli attori coinvolti un ruolo preminente dovrà essere svolto dai Centri Antiviolenza e dalle Case Rifugio, luoghi da cui può partire un processo di diffusione e condivisione di buone pratiche a livello nazionale.

Solo per citarne una delle misure intraprese, a breve sarà pronto un bando per le scuole superiori che intende intervenire nel mondo della produzione di saperi e culture affinché venga insegnato alle giovani generazioni il rispetto per la libertà e autodeterminazione delle donne e del loro corpo.
All’interno di questo processo sui temi della violenza è stato aperto anche un tavolo di confronto per ragionare sia attorno alle questioni relative ai modelli maschili sia in merito alle politiche interculturali.
È partendo dal dialogo tra culture diverse, e soprattutto tra i due sessi, che credo si possa costruire una cultura del rispetto, nonviolenta, all’interno e all’esterno della propria comunità; ma anche sostenere le donne aiutandole a rivolgersi alla rete dei servizi territoriali per avviare un percorso efficace di fuoriuscita dalla situazione di violenza e contemporaneamente sostenere percorsi di recupero dell’aggressore.
È un tavolo "work in progress", al quale sono stati in primo luogo invitati soggetti intenzionati a ragionare sulle tematiche dell’intercultura e dei modelli maschili, per stimolare la connessione tra queste riflessioni.
Punto di partenza condiviso è che la violenza maschile sulle donne è una questione che attraversa trasversalmente religioni, etnie e classi. Attraverso questo percorso si intendono costruire momenti di incontro, analisi, riflessione ed elaborazione.

Per pensare di avviare un percorso così articolato e complesso, i soli fondi appositamente istituiti presso il nostro ministero (Diritti e pari opportunità) non sono sufficienti. Per questo credo che sia importante sviluppare una sinergia tra diversi ministeri, affinché le volontà politiche si traducano in azioni prioritarie e di intervento su un fenomeno sociale trasversale e che riguarda tutte e tutti.
Con la reale volontà politica di realizzare un intervento articolato e dunque strutturale, credo si possa dare una risposta chiara e netta alle donne che manifesteranno il 24 novembre a Roma.

*Prc, sottosegretaria ai Diritti e Pari Opportunità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più