Mons. Milingo e il progetto di Married Priests Now

Novità su Mons. Milingo: in Corea del Sud si prepara a festeggiare il suo compleanno. Aspetta ancora i documenti per spostarsi e progetta un clamoroso ritorno In Italia. Il 3 Giugno ha scritto una lettera ai sacerdoti sposati italiani: dal 12 al 16 Giugno parteciperà a un meeting sulla pace e dal 16 al 18 Giugno a un Simposio Internazionale sul Cattolicesimo oggi.

Mons. Milingo dalla Corea del Sud, ha delineato il progetto del Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati "Married Priests Now": "Stiamo puntando a convincere pienamente gli stessi preti della loro dignità e responsabilità di fronte a Dio. Riteniamo di essere nella seconda fase del nostro percorso verso un presbiterato uxorato". L’arcivescovo africano riferendosi alle celebrazioni eucaristiche durante i suoi incontri con i dei preti sposati ha affermato: "cerchiamo di convincere spiritualmente e moralmente i preti che non dovrebbero portare rancore verso coloro, che li hanno maltrattati. Tra questi i superiori, i vescovi, che hanno auspicato serie punizioni ai preti sposati che hanno interrotto lo stato celibatario. Hanno intrapreso la normale procedura di dispensa, ma non ne sono soddisfatti. Non intendevano interrompere il proprio lavoro pastorale come preti. Sono semplicemente giunti alla conclusione di non essere nati per essere single. Ecco perché in alcuni paesi più del 50% dei preti sposati desiderano ritornare alle loro attività pastorali".

Nel trattare il fenomeno del celibato per Mons. Milingo "l’errore è da parte della chiesa che ha vincolato il celibato al sacerdozio e ha esaltato i successi della chiesa all’adozione del celibato. Nell’intera storia della chiesa il celibato non è stato accettato, ma imposto. Ed ora la stessa natura e la comunità intera non possono più tollerarlo, anche a causa di crimini vergognosi che possono avere origine dal celibato". 

Secondo Mons. Milingo l’unico peccato, che non può essere perdonato è quello contro lo Spirito Santo. Ha rivelato che per lui " è stata una gioia assolvere ognuno dei preti che aveva subito ritorsioni sotto qualsiasi forma per aver scelto di sposarsi e non restare celibe. Il presbiterato uxorato già esiste nelle altre chiese cristiane, senza alcuna conseguenza, frutto di una libera e semplice scelta".

In Brasile il 7 aprile di quest’anno, Sabato Santo, ha raccontato: "abbiamo celebrato la Messa, che abbiamo chiamato la Messa dell’Alleluia. Sono fermo sulle posizioni della Tradizione Cattolica di interrompere i riti fino alla notte di sabato. Quindi in questa messa delle 10 di mattina, abbiamo cantato alleluia, mentre piangevamo Gesù dal Venerdì Santo. Comunque, abbiamo iniziato la Messa, fino all’offertorio il prete mi ha ricordato: “E l’assoluzione?”. Abbiamo proclamato il “Confiteor” e “Lord have mercy” (Signore, misericordia). “Quale assoluzione?”, mi sono detto. Alcuni di queste preti erano presenti alla nostra convocazione negli Stati Uniti e ricordavano questa speciale assoluzione. Così, per non interrompere la celebrazione della messa ho detto: “Miei cari fratelli e sorelle, così come stiamo per offrire l’Ostia e il Vino, che diverranno corpo e sangue di Gesù, ricordiamo insieme le parole di Gesù: “Prima di presentare il vostro dono all’altare, se pensi di avere un risentimento verso un fratello o una sorella, tornate a casa, riconciliatevi con loro, e dopo averlo fatto tornare a presentare la vostra offerta all’altare”. Poi ho proseguito invitando i presenti a perdonarsi l’un l’altro, e in particolare i preti sposati per essere diventati oggetto di ridicolo nella comunità cattolica. Poi ho steso le mani su tutti e ho detto: "Per l’autorità del Signore Gesù Cristo, e per il potere dello Spirito Santo, e con l’intercessione della Beata Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi, Vi assolvo tutti dai legami, dai limiti, dai divieti, dalle scomuniche di ogni sorta in relazione ai vostri peccati, col Sangue di Gesù Cristo sarete liberati, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.

Il Sabato Santo, di ritorno da San Paolo, dopo la messa "abbiamo fatto un rito di guarigione. Hanno partecipato 1.700 persone. Abbiamo imposto le mani, insieme ad altri 4 preti, chiedendo la liberazione dalla malattia. Questo è un punto di vista diverso. Un così grande numero di persone riunite in un posto, ha richiesto perfino la presenza di medici in caso di urgenze. Con somma sorpresa di essi, c’era un clima di tranquillità e di pace, non è successo nulla, nessuna necessità di ambulanze, un totale allineamento con i malati. Essi stessi sono stati unti. Alla fine ho dovuto chiedere l’intervento degli uomini del servizio d’ordine perché le persone cercavano di presentarsi all’altare una seconda volta". 

Dopo il rito di guarigione un prete sposato, professore all’Università di San. Paolo del Brasile "ha reso felice l’assemblea parlando di sua moglie, dei suoi figli e dei suoi cinque nipoti. Era così libero e divertente quando ha parlato, tanto da deliziare tutta l’assemblea". Al rito hanno partecipato anche dei vescovi sposati. Uno di loro ha dichiarato: “Siamo già stati testimoni di miracoli. Alcuni presti sposati, che avevano perso la speranza di celebrare Messa, adesso hanno ricominciato a farlo”. 

Per Mons. Milingo è stato consolante constatare una tale risposta. 

Il Movimento Internazionale ha avuto tre incontri negli Stati Uniti tenuti a Luglio, a Settembre e a Dicembre 2006. San Paolo è stata la sede del quarto raduno internazionale. Il 9 aprile, nel pomeriggio, Mons. Milingo è ritornato in Corea, dopo un lungo tragitto di circa 27 ore di volo. In Corea vive con la moglie Maria Sung nella zona di Seul. Si trova nel paese asiatico dalla fine del Dicembre 2006 in attesa di avere il visto di ingresso negli Stati Uniti. Il permesso di soggiorno per gli Usa era stato ottenuto per sei mesi. La Congregazione dei Vescovi aveva richiesto a Mons. Milingo il Passaporto Diplomatico Vaticano nell’ottobre del 2006 dopo il provvedimento canonico di scomunica emanato dopo il rito dell’ordinazione episcopale di 4 sacerdoti sposati avvenuta il 24 Settembre 2006 a Washington.

Mons. Milingo ha organizzato un nuovo meeting per i sacerdoti sposati a Seul in occasione del suo 77 compleanno verso la metà del mese di Giugno 2007. Conta sullo Spirito Santo per ricostruire e strutturare la chiesa del futuro. "Ho personalmente vissuto ciò che si sta rendendo evidente e che sta venendo fuori quale risultante. Prego affinché la nuova chiesa, rinnovata e ripulita prenda subito piede nel mondo, e torni ad essere la chiesa, la madre ideale dell’umanità. Dubito che la presunta unità sarà quella ricercata dalla chiesa cattolica romana, che ha fallito nell’unificazione di varie correnti di pensiero. E’ stata una sconfitta storica". 

L’arcivescovo Milingo è intervenuto anche sui documentari sulla pedofilia dei preti trasmessi e diffusi nelle scorse settimane in Internet: 
"Molti documentari stanno per umiliare la nostra madre Chiesa. La gente è stufa della pomposità e del complesso di superiorità della chiesa cattolica romana. E’ utile ammirare la misteriosa costruzione di castelli di dicerie finché non possiamo constatare con i nostri occhi. Ci si può accertare della loro dettagliata costruzione e degli anni impiegati per metterli su. Ma dobbiamo sempre ricordare che stiamo leggendo ciò che “era; non ciò che è oggi. In questo contesto abbiamo ragione di ammirare la magnificenza dei castelli”. La chiesa cattolica è stata ammirevole. Intendo la Chiesa cattolica romana. Ma la sua politica intimidatoria e le molteplici strade per punire i suoi stessi appartenenti è ciò che sta venendo fuori. Ciò che succederà non è qualcosa che ci faccia piacere quali membri della chiesa cattolica romana; resta il fatto che i tempi siano maturi perché la chiesa recuperi il suo lustro e la sua bellezza. Coloro tacciati di essere in contatto con il male che hanno incastrato la chiesa cattolica, sono dei cattolici che operano in essa. Ci sono tre ragioni per le quali stanno svolgendo un lavoro così deprecabile:

1. Una ragione è che essi non possono più sostenere l’ipocrisia che esiste nella chiesa cattolica

2. L’ostinazione delle autorità ecclesiali nel non voler andare avanti quando lo Spirito Santo lo suggerisce è la causa di una sterilità spirituale, che oggi si tocca con mano nella chiesa cattolica romana.

3. A coronazione di tutto questo essi stessi, quali figli della madre chiesa, hanno avvertito la stretta della vergogna che appartiene invece alla loro madre. In un modo o nell’altro, è bene che i figli stessi contribuiscano all’evoluzione della loro madre chiesa".

Quale sarà il ruolo dei sacerdoti sposati quali membri della prelatura di Married Priests?

"Non bisogna sottovalutare ciò che dico. Saranno gli stessi fatti a dirlo. Dalla nostra esperienza attraverso corrispondenza via e-mail, abbiamo sperimentato tante “sofferenze solitarie”. Qualcuno ha giustamente chiamato la nostra prelatura l’ombrello protettivo su tutti coloro che sono uniti (branchie di Married Priests Now). “Per avere una idea concreta, bisogna immaginare lo Spirito Santo che scende sugli Apostoli, toccandoli uno a uno e sprigionando lingue di fuoco sopra di loro. Ecco perché dobbiamo imparare pian piano dallo Spirito Santo cosa vuole dai preti sposati. Sono personalmente sicuro che le intenzioni con le quali la chiesa è stata fondata siano perché fosse sempre vissuta in pieno. Ma non ci vorrà molto perché Dio trasformi questo mondo, il cui futuro vacilla. Il rinnovamento della chiesa la santificherà al punto che la storia del peccato finirà e si concluderà nel trionfo della divinizzazione dell’intera umanità".

Per Mons. Milingo il rinnovamento totale dell’umanità attraverso la famiglia.

"Cosa è stato sbagliato nella formazione dei preti? Si è detto che “i buoni aprono la via verso l’inferno”. I nostri insegnanti di seminario hanno avuto molta buona volontà. Più tardi alcuni di loro hanno lasciato le cattedre, e addirittura il ministero presbiterale. Hanno visto i loro brillanti studenti, soccombere sotto il celibato, restituendo la loro vita alla chiesa. Questo non è stato incoraggiante per gli insegnanti. Ad oggi, molti seminari nel mondo sono stati chiusi. Alcuni sono stati venduti. Ho sentito di grandi seminari che hanno solo 10 studenti".

Mons. Milingo ha citato Fausto Marinetti, un prete sposato italiano che "parlando a nome dei preti sposati, spiega le ragioni per cui la chiesa perde i suoi preti. Parla degli ingredienti che determinano la formazione del prete. Dice: “Nonostante le affermazioni di principio, c’è una continua tendenza a considerare la sessualità come intrinsecamente pericolosa, impura, insana, non idonea ai ministri di culto. Il piacere è considerato opera del demonio, le donne, le peggiori rivali di Dio. La paura è tanta, al punto di demonizzarle. Non siamo poi liberi dal dualismo e dal manicheismo che guarda il corpo con gli occhiali scuri”.

Quali precauzioni dobbiamo prendere nel rapporto con una donna. Il nostro celibato è la madre di tutte le perle, un valore molto più alto che la vita di una donna che mi trovo dinnanzi, che mi chiede consiglio. “Nunquam Soli”, mai restare da soli con una donna. Questa è la formazione dei nostri preti. Non ci vuole molto per un prete a domandarsi il perché di una discriminazione spirituale di questo tipo verso le donne. Le sue conclusioni attraverso l’apostolato contraddicono i suoi stessi pregiudizi contro le donne. Le virtù di una donna come madre lo sopraffanno. Incontra donne virtuose, di buone maniere, che lo portano a volerle conoscere meglio. Non sono come quelle dipinte negli anni di formazione in seminario".

Mons. Milingo ha continuato dichiarandosi "sorpreso che nessun movimento femminista abbia prodotto una documentazione contro la chiesa cattolica, che è la prima che discrimina la donna. E ciò non ha niente a che vedere con Gesù. Egli è stato felice e soddisfatto quando una donna pubblicamente lo ha unto con aromi profumati. Si è fermato sul Golgota quando la Veronica gli ha terso il volto dal sangue e dal sudore. Si è fermato a parlare privatamente con una donna alla quarta stazione della via crucis. Ha apprezzato la partecipazione delle donne nelle sue predicazioni".

Mons. Milingo ha commentato anche il ruolo delle donne: "Anche nel 21 secolo la chiesa cattolica non ha donne nei ruoli amministrativi, cioè nella cosiddetta Curia Romana. Una donna come segretario di Stato sarebbe un pericolo all’interno della Curia Romana. Così il maggiore talento nascosto delle donne per il benessere della chiesa resta inutilizzato. Come potrebbe essere la chiesa cattolica se utilizzasse il tocco femminile nell’amministrare il suo tesoro spirituale! E’ stata una grave perdita per duemila anni. Sentiamo cosa disse Papa Pio XII di una donna, che ci risulta sposata, una moglie: “Si, la moglie è un sole che splende nella famiglia. E’ il sole della generosità e del dono di sé, con la sua disponibilità continua, con la sua accorta e prudente delicatezza in tutte le situazioni nelle quali aggiunge gioia alla vita del marito e dei figli”. In lei c’è la gioia per l’intera famiglia. Sua Santità Papa Pio XII dice ancor di più quando parla di una donna nel matrimonio. Dice: “e se possiamo dire che un matrimonio è fonte di bene, dove i partner ricercano la reciproca felicità più che la propria, queste nobili intenzioni sono ancor più esplicitate dalla moglie, anche se dovrebbero riguardare entrambi. E’ una derivazione del pulsare del suo cuore di madre e della sua saggezza”. (Pio XII alle coppie appena sposate, 11 marzo 1942). Tutti i pregiudizi accumulati durante il periodo di formazione devono cadere di fronte alle espressioni usate da Pio XII sulla donna. Dobbiamo quindi chiedere perdono alle donne nella chiesa cattolica quando i preti le hanno guardate con sospetto, dice Fausto Marinetti: “la donna, la più pericolosa rivale di Dio”. Abbiamo ricevuto un avviso prudente: “attenzione quando hai a che fare con una donna”. Noi preti sposati, apriamo gli occhi!".

Mons. Milingo ha concluso affermando: "Se dobbiamo rinnovare la chiesa, facciamolo con le nostre mogli. Questa è l’intera umanità che si muove. La chiamiamo famiglia. Lasciamo che le nostre mogli siano completamente se stesse. Gli uomini hanno offuscato i doni di Dio all’umanità attraverso il loro egoismo, orgoglio e arroganza. Una donna è meno di una compagna, con eguali diritti. Noi ci dispiacciamo e ci pentiamo. Consoliamoci di nuovo con ciò che Papa Pio XII ha detto: “La moglie è il sole radioso della famiglia, col suo naturale candore, la sua semplice dignità, col suo comportamento dignitoso, così come col suo incarnare l’affetto e la dedizione”.

Oltre questo una donna può essere di più. Quale valore può essere nella famiglia, coi suoi doni spirituali e umani, tanto da non rendersene spesso neanche conto".

Mons. Milingo ha attuato un progetto di ritorno in Italia, perché a Roma si trova il vaticano. Roma potrebbe essere scelta, per alcune valide motivazioni, come sede centale della prelatura Married Priests Now.

"Ci sono molti motivi. Il primo è che i sacerdoti sposati in Italia si sono sviluppati sotto le ali della chiesa cattolica. Il secondo motivo è che molti di loro hanno avuto l’opportunità di studiare nelle Università Pontificie di Roma e in quelle sparse nelle differenti regioni dell’Italia. Sanno quindi, come difendere la loro posizione e giustificare la presenza del movimento. Il terzo motivo è che conoscono i termini usati che hanno consentito alle leggi ecclesiali di mettere il celibato al di sopra del sacerdozio". Mons. Milingo ha concluso le dichiarazioni prospettando un’unione tra l’Italia e il Brasile "finora le due nazioni hanno accettato il movimento. Il Signore desidera unire i due paesi attraverso il movimento dei sacerdoti sposati". 

Un tentativo di inculturazione del Vangelo: "solo la gente locale del Brasile e dell’Italia può dare soluzione ai problemi odierni del sacerdozio".

Mons. Milingo ha indirizzato il 3 giugno 2007 una lettera ai sacerdoti sposati italiani.

In questa lettera redatta durante la scorsa Quaresima, Mons. Milingo non intende accusare nessuno per quanto è accaduto ai sacerdoti sposati. "Siamo consapevoli del nostro peccato e insieme alla intera comunità cattolica, ci siamo pentiti e abbiamo rinnovato le nostre promesse presbiterali. Stiamo facendo tutto questo, non perché siamo migliori di altri. Vogliamo solo rimetterci ancora una volta alla sequela di Cristo, imitandolo, ma ricoprendo il nostro ruolo come pastori nelle Comunità, scelti da Dio. Chiamiamo i preti: Anziani, Presbiteri o semplicemente preti, ma con un ruolo scelto e con un preciso mandato di Dio, per il quale sono unti e consacrati.
Abbiamo seriamente analizzato e dimostrato che la Chiesa Cattolica ha sbagliato a "Ridurre i preti allo stato laicale". Un prete non può essere ridotto allo stato laicale, e neanche alla stregua di un semplice cittadino, che si occupa solo delle proprie faccende. Le parole più comuni che rappresentano una sintesi del suo stato sono "un prete è il pane comune". E’ da questo stato che non può ridursi solo a uomo del sacrificio, ma è egli stesso un sacrificio per la sua comunità. Deve essere interpellato, consultato, e deve essere tutto per tutti. Con una differenza sostanziale da Gesù il quale non deve espiare il Suo stesso peccato in sacrificio. Egli offre se stesso, mentre un prete, essendo pane comune, condivide nello stesso pane la sua vita, poiché egli espia anche i suoi stessi peccati".
Per Mons. Milingo il "presbiterato nella lettera di S. Pietro si estende a tutta la comunità cristiana. Data la difficoltà della vita quotidiana, i problemi della vita, un cristiano risolve le questioni della vita imparando da Gesù la cui intera vita è stata un olocausto". 

Secondo le dichiarazioni di Mons. Milingo il presbiterato uxorato è quello delle origini. "Non vogliamo necessariamente paragonarci ad altri preti sposati di altre confessioni. Vogliamo essere veramente i preti sposati dell’epoca degli Apostoli, La chiesa è stata fondata e costruita dai preti sposati. Non c’è dubbio su quale fosse la struttura di allora e su quale vorremmo che sia, essere riconosciuti come preti che derivano dalla tradizione apostolica. Non siamo la metà della chiesa, la cui altra parte è formata dai preti celibi. Siamo interamente preti, previsti da Dio, sposati come Adamo ed Eva, dando vita a santi bambini, come era Abele, da una nuova e redenta famiglia di Adamo ed Eva.
Noi che stiamo subendo una sorta di lapidazione, non vogliamo monopolizzare il lavoro di redenzione della Madre Chiesa. Essa non vede e non percepisce la pena che prova Gesù di fronte ai crimini del clero. Abbiamo ricevuto diverse punizioni, ma fino a che il celibato durerà nella Chiesa Cattolica, i peccati più degradanti continueranno ad esserci.
Abbiamo bisogno di nuovo vigore, di confronto, di vivere ancora una volta il Santo Presbiterato Apostolico, con una unione matrimoniale santificata, elevata agli standard che Dio voleva".
Come vedo la Chiesa Mons. Milingo dopo il suo matrimonio?
"Innanzitutto, voglio condividere con voi la mia visione delle azioni della Madre Chiesa Cattolica. Potete dissentire da queste mie vedute; pregate il Signore, e lasciate che sia, senza condannarmi. La razionalità della Chiesa Cattolica è predominante nella gestione della Chiesa stessa. Non è il Papa che governa la Chiesa Cattolica Romana; è la Curia Romana. Ma chi è Romano se non quello che soppianta l’opinione comune. Posso sbagliarmi, non ho mai assistito alla procedura decisionale.
La malattia di iper-ragionare o di ragionare deriva dalle argomentazioni di Plauto, Aristotele, Socrate, ecc. Abbiamo attribuito ad essi la teologia che riteniamo costituire la strada della nostra fede, ma anche la nostra fede è ragionata, una fede che non ha accettato Giovanna d’Arco, Savonarola e molti fondatori di congregazioni condannati per la loro misteriosa esperienza e scacciati, mandati a morte come dei "nessuno".
La Curia Romana crede di avere lo spirito di discernimento, abbiamo visto attraverso i media cosa hanno fatto i conquistadores nel nome della chiesa ai popoli dell’America Latina. Lo stesso è accaduto verso i neri dell’Africa. Lavorando a fianco degli esploratori e dei loro governi, hanno fatto ciò che certamente non veniva dal discernimento dello Spirito Santo. La Chiesa ha una MENTE, non un CUORE.
La Chiesa recupererà mai il CUORE? Scomuniche, interdizioni, sospensioni, e molti altri provvedimenti, ciò che le nostre ex-sorelle hanno sofferte, noi tendiamo a mettere la testa sotto la sabbia. Sono crimini vergognosi per la Madre Chiesa. Ma se camminiamo da soli, possiamo prevedere tutte le soluzioni che vogliamo, ma non riusciremo a rinnovare la chiesa.
Prima di tutto dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento verso la vita. Non è solo ragionando che risolveremo i problemi umani. Oggi il mondo ha bisogno di una maggiore azione del cuore, più che della mente. Se la mente crede di poter lavorare da sola, prendendo decisioni precipitose, per quanto sembrino logiche, non serviremo meglio l’umanità".

Per Mons. Milingo "Nella fede, la percezione intellettuale della teologia, deve essere moderata dalla percezione del cuore in cui risiede l’amore. E l’amore è la sola virtù che rimane, oltre la fede e la speranza ,a lavorare su questa terra. La diminuzione della devozione nella Chiesa Cattolica, ad esempio il non rispetto per l’Eucaristia e altre devozioni tradizionali, hanno svuotato spiritualmente le anime dei semplici devoti, ai quali Dio ha parlato mentre sostavano davanti a Cristo nell’Eucaristia".
L’ex Arcivescovo di Lusaka ha scritto anche alcune frasi riferite al Rev. Moon.
"Come i vecchi cattolici, i luterani e ora gli ortodossi lavorano liberamente con me, così anche i seguaci di Moon. Vedono che non ho la pomposità tipica del cattolico, o il complesso di superiorità, ma sono guidato da prudenza e amore; non ho mai offeso nessuno con il mio comportamento. Essi vedono nella mia espansione che io sono la scala per raggiungere la Chiesa Cattolica. "E’ evidente senza alcun dubbio che Milingo è l’osso, il sangue e l’acqua del cattolicesimo e questo è tutto ciò che lo rende se stesso.
Molti esseri umani ci hanno ingannato, ci hanno promesso aiuti finanziari, ma inutilmente. Solo il Rev. Moon ha manifestato interesse al nostro caso e ci ha aiutato a muoverci fino a qui. Ma non ci promette eterno aiuto. Il patrimonio del Rev. Moon non è più in suo possesso. Lo ha ceduto a sua moglie e ai suoi figli che sono divenuti proprietari di tutto ciò che ha creato.
Il nostro movimento è registrato ufficialmente e non ha esenzioni fiscali. La gente è interessata alle esenzioni così che in un modo o nell’altro si tengono stretti i loro soldi. Comunque sembra che quelli che oggi ci invitano a visitarli nei loro paesi si stiano assumendo i costi di trasporto, di vitto e di alloggio. Speriamo che questo non rimanga un sogno, ma una realtà".
Mons. Milingo nella parte finale della lettera ha delineato anche il progetto di Married Priests Now, la prelatura personale da lui recentemente fondata: "Non ti toglieremo niente di ciò che sei. Nessuno di noi stabilirà un regno all’infuori di Married Priest Now! Avete già sofferto più del dovuto. Contiamo sulla vostra buona volontà ed onestà e sincerità. Non c’è nessuno tra i nostri vescovi che abbia sete di potere. Il nostro Regno è nelle nostre stesse famiglie, dove portiamo totale libertà e confidenza. Così come non ci aspettiamo onori o decorazioni, o pacche sulle spalle. Siamo solo preti di famiglia. Ai nostri incontri le nostre mogli hanno tutta la libertà di dire ciò che sentono e noi tutti prestiamo attenzione a ciò che dicono.
Personalmente vedo una Prelatura che si espanda attraverso singole unità. Cioè una provincia costituita da famiglie da formarsi nei diversi paesi. Nella mia visione credo che la Prelatura illumini le singole unità e diffonda la saggezza che deriva dalle unità e la condivida con le altre. L’immagine che ho presentato potrebbe non essere adeguata a rappresentare quello che ho in mente. Molto di ciò che vedo viene dallo Spirito Santo che scende su ognuno degli Apostoli e sulla Madre Maria nel giorno di Pentecoste, dando a ciascuno di loro tutta la grazia necessaria per portare avanti la missione che Dio ha deciso di affidare. La Prelatura dovrebbe essere vista come un canale di comunicazione che rinfresca continuamente le unità per intraprendere le giuste azioni e attività.
Se la nostra è una missione per la chiesa di oggi, lo Spirito Santo non sarà ingeneroso verso gli amministratori o i consiglieri della Prelatura. Ci sarà una condivisione reciproca di esperienze spirituali, dei doni dello Spirito Santo". 

La nota scritta reca la data del 17 Aprile 2007, sul tema del sacerdozio sposato, dopo il viaggio in Brasile,

La nota (in lingua inglese) è stata diffusa in Italia e pubblicata nei siti web http://marriedpriestsnow.splinder.com e http://nuovisacerdoti.altervista.org.

Dall’Italia per partecipare al meeting sulla pace e al simposio internazionale sul Cattolicesimo oggi, che si terranno nella zona di Seoul (Corea del Sud) rispettivamente dal 12 al 16 Giugno e dal 16 al 18 Giugno 2007, interverranno don Pietro Ceroni, un sacerdote sposato di Bergamo e don Giuseppe Serrone, giornalista free lance e teologo, fondatore dell’ass. italiana dei Sacerdoti lavoratori sposati. I due sacerdoti italiani hanno partecipato dal luglio del 2006 alla fondazione del Movimento "Internazionale Married Priests Now!" creato da Mons. Milingo.
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testi a cura di G. Serrone
ufficio stampa
http://marriedpriestsnow.splinder.com
http://nuovisacerdoti.altervista.org
cell. +39 320 7505116

8 Risposte a “Mons. Milingo e il progetto di Married Priests Now”

  1. Le Sacre scritture, nonchè Gesù Cristo ci insegnano che l’uomo di buona volontà che conosce la Verità e le nozioni sane,le trasmetta con amore al suo prossimo,affinchè la società umana migliori continuamente e possa così vivere armoniosamente.Colui che si sente più attratto da questo credo e ne sente la vocazione entra a far parte della Chiesa Cattolica Romana e viene ordinato sacerdote,” Pastore di anime” Per cui i suoi superiori,legittimamente,vorrebbero che costui distribuisse il suo sapere alla comunità intera senza distinzioni o previlegi alcuno,se questi si sposasse,ecco che verrebbe a crearsi un previlegio perchè umanamente la moglie ed i figli gli sottrarrebbero buona parte delle sue ricchezze,morali,temporali e materiali.Questi a mio avviso sono i motivi per cui la chiesa cattolica romana continua ad insistere imponendo il celibato ai preti. Questo può sembrare giusto a chi pensa e ragiona unilateralmente,senza probabilmente pensare che un prete,oltre che essere un prete è innanzitutto un uomo con tutte le sue esigenze morali e naturali,Non voler riconoscere queste esigenze,svilendo così platealmente la personalità umana,a mio avviso si incorre in quel peccato nel quale sono incorse le varie dittature del passato.La chiesa dovrebbe togliersi i paraocchi,e pensare decidendo per il meglio,cioè secondo l’unica verità trasmessaci da Nostro Signore Gesù Cristo.il pastore sposato avrà certamente minor tempo da dedicare al suo gregge,ma quel tempo sarà molto più produttivo ed efficace.Se si vuol ottenere il massimo da un uomo,non svilire ne adombrare mai la sua personalità.

  2. Rispondo all’utente che ha scritto così:

    “Se fosse verità che i sacerdoti cattolici di rito latino sono celibi per scelta, anche se il Vaticano permettesse loro di sposarsi rimarrebbero fedeli al celibato. Mi chiedo allora.. non è che dietro c’è un fondo di menzogna sulla scelta libera dei nostri sacerdoti? Se qualcuno vuol rispondermi ringrazio sin da adesso”.

    Non è assolutamente verità che i sacerdoti di rito latino, sono celibi per scelta. Questo viene detto dalla Chiesa, perchè a loro fa’ comodo far credere questo, ma il celibato viene loro IMPOSTO dal Vaticano!

    Ribellatevi a queste menzogne!

  3. I sacerdoti latini non sono liberi per scelta, non è vero! E’ quello che la Chiesa vuole far credere! Il celibato viene loro imposto! Quindi non è una scelta.

    Ribellatevi a queste menzogne.

  4. E’ solamente scandaloso sentire le ultime notizie sullo psicologo che mette in pubblico notizie personali legati alla sua professione. A parte il diritto alla privacy del tutto inosservato, non mi sembra serio ne professionale ne tantomeno umano che tale individuo porti un diario di una donna davanti un tribunale vescovile. Consiglio a Don Sante e alla sua donna di rivolgersi per vie legali e denunciare chi approfittando di notizie attinte nell’esercizio della sua attività professionale ne fa uso non consentito dalla legge sulla privacy.

  5. Mi chiedo, e vi chiedo, se qualcuno vorrà rispondermi. Ma se fosse vero che la scelta del celibato è LIBERA, perchè ci sono tante reticenze a rendere facoltatativo il celibato dei preti latini?. Chi lo sentisse veramente come parte della propria vocazione, sarebbe naturalmente portato verso una scelta celibataria, mentre chi non si sentisse realmete portato verso questa scelta , come dice lo stesso S. Paolo, potrebbe prender moglie. Se fosse verità che i sacerdoti cattolici di rito latino sono celibi per scelta, anche se il Vaticano permettesse loro di sposarsi rimarrebbero fedeli al celibato. Mi chiedo allora.. non è che dietro c’è un fondo di menzogna sulla scelta libera dei nostri sacerdoti? Se qualcuno vuol rispondermi ringrazio sin da adesso.

  6. Voglio dire qualcosa a proposito dei rapporti tra Stato Italiano e Chiesa.

    Per gli accordi presi tra i due Stati la Chiesa Cattolica si riserva l’Ufficialità di essere in Italia “sovrana”, lo Stato ha permesso ai preti cattolici di insegnare nelle scuole, nelle comunità, nelle chiese..che ricordo stanno su territorio dello Stato Italiano.Davanti agli ultimi scandali sessuali è sotto gli occhi di tutti che i sacerdoti cattolici essendo limitati nella normale vita sessuale di uomini, facilmente cadono in forme devianti di sessualità, quali omosessualita pornografia e pedofilia. Il vaticano pur di non accettare la libertà del celibato sostiene che non ci sia legame tra celibato obbligatorio e disfunsione sessuale , cio sarebbe serio lasciarlo ammettere a sessuologi e psicologi “liberi” di poter esporre il loro pensiero professionale libero da influenze ecclesiastiche. Ma cio che mi sembra ancor piu forte è dire che tutti noi cittadini dello Stato Italiano, noi genitori, noi uomini a prescindere dalla nostra fede ..NOI DOBBIAMO DIFENDERE I NOSTRI FIGLI e stare sicuri e certi che i nostri figli quando li lasciamo nei gruppi di preghiera, nei campi estivi organizzati da sacerdoti, nelle parrocchie, negli oratori siano protetti. Lo stato non puo non intervenire, noi dobbiamo essere responsabili che il celibato obbligatorio ha dato questi frutti che con Dio hanno poco a vedere.. Noi laici dobbiamo chiedere alla Chiesa di rendere libero il celibato perche solo LA VERITA RENDE LIBERI ..LA NON VERITA RENDE SCHIAVI…

  7. Credo che liniziativa di Mons. Milingo sia giusta e centrata negli obbiettivi, conosco personalmente Mons. Milingo e so con certezza – visto che prima del matrimonio con Maria Sung Milingo era dallo stesso vaticano incaricato di compiti esorcistici -che colui che schiaccia Satana è con Dio ..come dice lo stesso Gesu Satana non schiaccia Satana! Preghiamo per Milingo per il suo progetto affinche il Vaticano possa scorgere un raggio dello Spirito Santo in un momento cosi buio della Chiesa. Forse se Milingo avesse sposato una donna cattolica le cose sarebbero andate diversamente..ma noi non sappiamo i disegni di Dio quali sono e dove portano..è possibile che Milingo venga usato da Dio per fini che noi non sappiamo..questo a nessuno è detto di giudicare..Cristo è venuto per i malati non per i sani…anche se ogggi mi riesce difficile vedere i sani tra i preti cattolici ..visto gli infiniti scandali di pedofilia e interessi economici ..Preghiamo tutti insieme Nostra Madre Maria Santissima che protegga tutti i suoi figli sacerdoti..

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