Le intimidazioni di Forza Nuova non possono e non devono fermare la battaglia di civiltà a favore dei diritti di cittadinanza delle persone straniere

«Iniziative clamorose» contro don Zappolini

di Luca Kocci

in “il manifesto” del 29 dicembre 2011

Non è piaciuto ai catto-fascisti di Forza Nuova il presepe che don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza e parroco di Perignano (Pisa), ha realizzato nella sua parrocchia. «Gesù, bambino nato in Italia nella notte fra il 24 e il 25 dicembre da genitori palestinesi senza documenti di soggiorno, non potrà diventare cittadino italiano», ha scritto il parroco in un cartello accanto al presepe – dove compaiono anche tre statue che rappresentano figli di immigrati, con tanto di schede anagrafiche -, invitando poi i suoi parrocchiani a firmare subito la proposta di legge di iniziativa popolare della campagna «L’Italia sono anch’io» per concedere la cittadinanza a tutti i bambini stranieri nati in Italia, secondo il principio dello ius soli e non di quello vigente dello ius sanguinis.

I militanti di Forza Nuova, devoti a Mussolini e a santa romana Chiesa, però hanno urlato allo scandalo, alla «strumentalizzazione politica del Natale» e hanno chiesto al vescovo di richiamare il parroco «al rispetto dell’istituzione che rappresenta, facendo cessare tali trovate propagandistiche, riservandosi, in difetto, di porre in essere iniziative clamorose». Chissà se intenderanno bruciare la chiesa. «Affermare il principio dello ius soli, per cui tutti i nati sul territorio italiano acquisterebbero automaticamente la cittadinanza, cavalcato dall’ideologia progressista e da certa Chiesa modernista – puntualizza Forza nuova -, non potrà che comportare una regolarizzazione dell’immigrazione musulmana con conseguente disgregazione della nostra civiltà cattolico romana».

«Le intimidazioni di Forza Nuova non possono e non devono fermare la battaglia di civiltà a favore dei diritti di cittadinanza delle persone straniere che vivono e lavorano in Italia», la replica di don Zappolini. «Una legge sulla cittadinanza ancorata al principio dello ius sanguinis non è adeguata al messaggio rivoluzionario di Gesù, al riconoscere fratello qualunque altro essere umano», ha aggiunto. «È una questione di giustizia, ma anche di buonsenso: si possono tenere ai margini tante persone che arricchiscono la vita del Paese dal punto di vista sociale e culturale, ma anche economico? Ci sono già troppi strappi in un tessuto sociale che ha invece bisogno di forti elementi di coesione. E la Chiesa si è espressa più volte a favore di una maggiore integrazione, a cominciare dalle chiare parole pronunciate dal papa, che hanno trovato posto nel nostro presepe accanto a quelle del presidente Giorgio Napolitano», che recentemente, ricevendo al Quirinale i valdesi e i protestanti italiani è intervenuto sulla necessità di concedere la cittadinanza ai nati in Italia. Ma evidentemente i militanti di Forza nuova il papa lo difendono ma non lo ascoltano, perlomeno quando parla di diritti degli immigrati.

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