Mons. Camisasca: a Reggio Emilia un suo prete sparisce per amore e un altro prete favorevole ai preti sposati

La notizia pubblicata da “reggionline.com”: dal titolo “Reggio Emilia: uccelli di rovo nella parrocchia di Sant’Agostino. Preti in crisi di castità”.

Mons. Camisasca intransigente con i preti sposati… Non ha esitato a ostacolare e a discriminare in passato nella sua diocesi  le famiglie dei preti sposati. Ora si trova davanti a due casi che lo scuotono profondamente. Un Membro della Fraternità Sacerdotale S. Carlo, da lui fondata, sparisce per amore e un suo parroco missionario dal Brasile si schiera a favore dei preti sposati (ndr).

Un sacerdote spagnolo, che operava nella parrocchia di via Reverberi, è sparito improvvisamente perché aveva una storia d’amore con una donna reggiana. Dal Brasile don Paolo Cugini, ex parroco di Regina Pacis, scrive: “Se mi fossi sposato, la mia vita sarebbe stata più vera”. Due storie che stanno scuotendo la diocesi

REGGIO EMILIA – Alcuni casi spinosi stanno scuotendo la Chiesa reggiana. Un prete spagnolo, viceparroco in Sant’Agostino è tornato in Spagna dopo un flirt con una donna conosciuta in città e don Paolo Cugini, ex parroco di Regina Pacis, dal Brasile fa sapere che se avesse avuto una moglie la sua missione sarebbe stata più vera.

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Parrocchia di Sant’Agostino, in città a due passi dal Seminario e a tre dal Vescovado. Sei mesi fa per aiutare don Guido Mortari, parroco da decenni, arriva un prete spagnolo, don Luis Barge. Fa parte della fraternità san Carlo, la comunità fondata da monsignor Camisasca che ha sacerdoti in tutto il mondo. Don Luis è laureato in filosofia, a Reggio insegna in una scuola superiore ed è brillante e affabile. Intorno a Natale però, da un giorno all’altro, sparisce. E’ successo che lo spirito era forte, la carne debole eppure la carne ha vinto. Il bel sacerdote spagnolo ha ceduto alle grazie di una donna reggiana molto conosciuta in città e il Vescovo è stato irremovibile e l’ha rimandato in Spagna immediatamente. A quel punto, forse anche in conseguenza di questo, l’arrivo di altri preti della fraternità san Carlo in centro storico, è stato stoppato. Il consiglio presbiterale, una sorta di gruppo di sacerdoti che interloquiscono più da vicino col Vescovo, ha chiesto a monsignor Camisasca di non affidare le parrocchie del centro a preti della sua comunità. Meglio dirottarli altrove. E il Vescovo si è detto d’accordo.

Eppure anche tra i preti diocesani, il tema della castità è di moda. Don Paolo Cugini, fino al settembre scorso parroco di Regina Pacis,dall’Amazzonia dove è stato mandato in missione ha scritto: “E’ difficilissimo parlare di sessualità e del bisogno di affetto che ho percepito in alcune occasione della mia vita ministeriale”, e aggiunge “non venitemi a dire che i preti dovrebbero vincere la solitudine vivendo in comunità. Io lo farei se ci fossero anche delle donne. Altrimenti preferisco stare solo”. Infine don Cugini annota: “Faccio fatica a ringraziare Dio quando mi ha tolto la possibilità di essere padre”. Forse mai come ora la Chiesa reggiana si sta interrogando sul celibato dei sacerdoti per smentire un famoso umorista che diceva che la castità è una virtù che i preti si trasmettono di padre in figlio.

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