Gli abbagli di un vaticanista sui preti sposati

Il Movimento Internazionale dei Sacerdoti Lavoratori Sposati inserisce una precisazione dopo la replica di Enzo Romeo visibile online in un articolo dal titolo Preti sposati, Romeo: il sacerdote non può dir messa (http://www.affaritaliani.it/cronache/riduzione-allo-stato-laicale-romeo-il-prete-non-puo-dir-messa-566478.html)…
Nel testo è stato scritto, tra l’altro, quanto segue:
«Insomma, sarei un incompetente, poco serio e per di più confuso (!!). Due cose. La prima: ero stato invitato in trasmissione per parlare del mio libro e ho scoperto solo dopo che lo spazio era una sorta di contraddittorio con tanto di “giuria”. Non mi va di fare a gara su chi parla o urla di più, per cui ho detto solo le quattro parole che mi sono state consentite di dire. Secondo (ed è la cosa più importante): ciò che ho detto è del tutto esatto e non aveva bisogno di alcuna correzione, con buona pace di Serrone. Il termine «riduzione allo stato laicale» è canonicamente corretto, sebbene poco gradevole (come sottolineo nel mio libro). Il prete che ottiene la dispensa per poter celebrare le nozze religiose non ha più gli obblighi che derivano dal suo stato clericale e giuridicamente torna a essere un laico. Restano sempre tutti i doveri di ogni battezzato, cioè seguire il Vangelo nella comunione ecclesiale. Certo, niente potrà annullare il “sigillo” sacerdotale ricevuto, e la legislazione canonica prevede che, in casi estremi, anche coloro che siano stati ridotti allo stato laicale possano assolvere dai peccati coloro che si trovano in pericolo di morte (canone 976). Ma questo è cosa ben diversa dalla pretesa di dir messa da sposati. Per il momento la Chiesa cattolica di rito romano non lo prevede».
Anche don Serrone con  la moglie erava stato invitati in trasmissione per lanciare un appello al Papa e ai vertici delle Conferenze Episcopali per la riammissione dei preti sposati. In trasmissione ha scoperto della presenza del vaticanista Enzo Romeo al quale Marco Liorni ha chiesto di fare il punto sulla questione dei preti sposati. Una causa alla quale il prete sposato ha dedicato tutta la sua vita. Per questo motivo sabato 13 Ottobre 2018 ha accettato di partecipare con la moglie alla trasmissione di Rai Uno “ItaliaSi!” ospite di Marco Liorni. Nel corso della puntata Romeo ha messo in dubbio senza nessuna verifica preventiva la sua dispensa dagli obblighi del celibato (concessa da Papa Giovanni Paolo II con lettera della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti Prot. N. 43/02/S) e il suo matrimonio religioso (lettera della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti Prot. N. 1011/03/M) del 6 Febbraio del 2002 con Albana Ruci”. 
La replica sulla riduzione allo stato laicale non era sull’esattezza della definizione, ma sull’uso improprio applicato al caso. Don Serrone non avuto nessuna riduzione allo stato laicale per abbandono della vita ecclesiale. Ha avuto la dispensa dagli obblighi del celibato dopo le sue dimissioni e successivamente ha regolarizzato la sua posizione con il matrimonio religioso. L’associazione dei preti sposati ha chiaro che attualmente la Chiesa Cattolica Romana non prevede il matrimonio dei preti. Proprio per questo in Tv è stato lanciato un appello al Papa e ai vertici delle Conferenze Episcopali Mondiali, con buona pace di Enzo Romeo
sacerdotisposati@alice.it
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