Papa e cardinale Stella chiudono ai preti sposati per la giornata delle vocazione del 22 aprile ancora no

Il Movimento Internazionale dei Sacerdoti Lavoratori sposati deluso da papa Francesco e dal Cardinale Stella che afferma: ” Non si tratta di permettere ai preti di sposarsi se lo vogliono né di ordinare preti dei giovani che prima del sacerdozio prendono moglie, come avviene nelle Chiese ortodosse e nelle Chiese cattoliche di rito orientale. Il celibato dei sacerdoti non è un dogma o una verità di fede, ma come legge ecclesiastica non è in discussione.”. La segreteria del Movimento ribadisce che “se la Chiesa non apre ai sacerdoti sposati, permettendo loro di rientrare in servizio nelle parrocchie, essa è destinata ad esaurirsi presto come realtà”. (ndr)

«È bello ed è una grande grazia essere interamente e per sempre consacrati a Dio e al servizio dei fratelli». Lo scrive Papa Francesco nel messaggio per la 55ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di domenica 22 aprile 2018. Al centro della vita c’è la chiamata di Dio perché «non siamo immersi nel caso, né trascinati da eventi disordinati ma la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina».

ASCOLTARE, DISCERNERE, VIVERE LA CHIAMATA – I tre atteggiamenti aiutano a fare ciò che Dio vuole da ciascuno. Agisce in modo discreto e «può capitare che la sua voce sia soffocata da ciò che occupa la nostra mente e il nostro cuore. Non possiamo scoprire la chiamata se restiamo chiusi in noi stessi, nelle nostre abitudini e nell’apatia di chi spreca la vita». Per scoprire la vocazione, occorre il discernimento, cioè mettersi in dialogo con il Signore. Ogni cristiano dovrebbe «leggere dentro» di sé: il Signore chiama a essere «continuatori della sua missione». Francesco invita a non rimandare la risposta: «La gioia del Vangelo non può attendere le nostre lentezze e pigrizie, se restiamo affacciati alla finestra e se non ci assumiamo il rischio di una scelta. Ciascuno di noi è chiamato, in qualsiasi stato di vita, a diventare testimone del Signore. Non dobbiamo avere paura: è una grande grazia».

SI STUDIA L’IPOTESI DI «VIRI PROBATI» – Di fronte alla penuria di vocazioni e alla drammatica riduzione dei numero di sacerdoti, religiosi e religiose, soprattutto in Occidente, da molto tempo si discute sulla possibilità di ordinare i «viri probati». Papa Francesco dice: «Dobbiamo riflettere se i “viri probati” sono una possibilità». È un’ipotesi da «valutare con attenzione senza chiusure né rigidità» afferma il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione del clero, nell’intervista al vaticanista Fabio Marchese Ragona, che compare nel libro «Tutti gli uomini di Francesco» (San Paolo). Non si tratta di permettere ai preti di sposarsi se lo vogliono né di ordinare preti dei giovani che prima del sacerdozio prendono moglie, come avviene nelle Chiese ortodosse e nelle Chiese cattoliche di rito orientale. Il celibato dei sacerdoti non è un dogma o una verità di fede, ma come legge ecclesiastica non è in discussione. Qui si tratta di ordinare uomini sposati di età matura e di provata fede per rispondere a emergenze in determinate zone, affidando la guida delle comunità, spesso irraggiungibili.

AMAZZONIA E SPERDUTE ISOLE DEL PACIFICO – Il Pontefice spesso esorta la Chiesa a «riconoscere il momento giusto nel quale lo Spirito suggerisce qualcosa». Spiega il cardinale Stella: non si tratta di essere a favore o contro, ma di valutare le diverse possibilità, senza chiusure né rigidità. «In alcune aree del mondo, come Amazzonia o in alcune sperdute Isole del Pacifico, c’è un’acuta sofferenza per una vera e propria “emergenza sacramentale” che i pochi sacerdoti non riescono a soddisfare: come rispondere a questa urgenza? Prendendo in considerazione, per le comunità più isolate, la possibilità di affidare l’evangelizzazione e la celebrazione dei Sacramenti a dei “viri probati”». Insomma la legge suprema della Chiesa è portare il Vangelo, è il bene delle anime. Aggiunge Stella: «L’accento non è sui singoli “viri probati” ma sulla maturità e responsabilità della comunità cristiana, dalla quale potrebbero emergere alcuni “anziani” che garantiscono la Confermazione, l’Eucaristia, la Riconciliazione». Già adesso gli altri Sacramenti – Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi – possono essere celebrati dai diaconi permanenti mentre l’Ordinazione è riservata al vescovo.

SACERDOTI ITINERANTI E SACERDOTI STANZIALI – L’idea fondamentale è che l’Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucaristia. «Perciò – spiega Stella – se la Chiesa vive dell’Eucaristia e l’Eucaristia è il nucleo del mistero della Chiesa, a ogni comunità cristiana, anche in situazioni complesse e difficili, dovrebbe essere garantito questo minimo alimento spirituale. Gli “anziani”, conservando famiglia e  lavoro, potrebbero offrire un servizio alla comunità da cui provengono». L’ipotesi dei “viri probati” o “anziani” rappresenta un ritorno alle origini del Cristianesimo. In sostanza, si ricupererebbe la struttura della Chiesa delle origini, che distingueva i ministri ordinati celibi – come san Paolo e gli altri fondatori di comunità – dai responsabili di comunità, come gli «anziani» di Corinto. I primi sarebbero più itineranti; i secondi sarebbero più stanziali, secondo i bisogni delle comunità.

STATISTICHE 2015 SU VESCOVI, SACERDOTI, DIACONI – Nel 2015 (ultimi dati disponibili) nel mondo i vescovi sono 5.304, i sacerdoti (diocesani e religiosi) 415.656, i diaconi permanenti 45.255. I sacerdoti sono diminuiti in Europa; sono aumentati in Africa, America, Asia, Oceania. I sacerdoti diocesani aumentano da 277.009 nel 2010 a 281.514 nel 2015. I sacerdoti religiosi sono in costante flessione da oltre cinquant’anni: sono poco più di 134 mila: calano in Europa, Oceania, Americhe; aumentano in Africa, America Centro-Sud, Asia Sud-Est; sono stazionari in Asia Mediorientale e Oceania; declinano in America del Nord ed Europa. I diaconi permanenti continuano ad aumentare: sono 45.255; nei continenti forniti di numerosi sacerdoti, Africa e Asia, il loro numero è molto contenuto.

RELIGIOSI, RELIGIOSE, VOCAZIONI – I religiosi non sacerdoti sono 54.229, in calo da oltre mezzo secolo sono: aumentano solo in Africa e Asia. Le religiose sono in netta diminuzione: sono 670.320 aumentano in Africa, Asia del Sud-Est; calano in America Nord-Centro-Sud, in Europa e Oceania. Le vocazioni sacerdotali continuano a scendere: i seminaristi maggiori sono 116.843 con incremento in Africa, diminuzione in America, Europa, Oceania.Una prova sta nell’esiguo numero di ordinazioni sacerdotali nel 2018 in alcune diocesi: 30 Milano (23 diocesani e 7 del Pime), 3 Ventimiglia, 3 La Spezia, 2 Firenze, 2 Viterbo, 2 Concordia-Pordenone.

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