Don Luca e il vescovo davanti al giudice: udienza l’otto marzo

Il Tirreno – CARRARA. La Procura (come anticipato da Il Tirreno) aveva chiesto il rinvio a giudizio per Luca Morini, don Euro, il vescovo della diocesi di Massa-Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci e l’ex sacerdote Emiliano Colombi.

Adesso c’è la data: l’udienza preliminare, quella in cui il giudice deciderà se mandare o meno a processo i tre personaggi coinvolti nella complessa indagine della procura, è fissata per l’otto marzo prossimo, alle ore 12.

L’indagine e le accuse. Una inchiesta delicatissima che ha aperto una pagina dolorosa per curia apuana.

Migliaia di pagine, che ricostruiscono una storia di truffe, ai danni dei parrocchiani, di estorsione, nei confronti del vescovo e delle suore di Casa Faci, a Massa, costrette a sborsare 400 euro per non vedere cancellata la messa in memoria delle sorelle defunte. Una vicenda in cui si parla di soldi, quelli che il parroco riusciva a mettere insieme e che, anzichè finire a sostegno delle famiglie disagiate, dilapidava – secondo la Procura – in festini con escort gay. Quei soldi che non erano mai abbastanza.

C’è questo è molto altro nella ricostruzione della Procura di Massa-Carrara finita nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. E adesso con la richiesta di rinvio a giudizio.

Le richieste di don Morini sono finite, insieme a centinaia di intercettazioni, nei faldoni della Procura, in quelle 5.900 pagine che costituiscono il corpo centrale di un’indagine che ha coinvolto anche il vescovo Giovanni Santucci – sotto accusa per estorsione e frode – e l’ex sacerdote Emiliano Colombi, che deve difendersi dall’ipotesi accusatoria di ricettazione. Il parroco di Avenza (prima), di Fossone e di Caniparola (poi), era da tempo “monitorato” e le sue conversazioni venivano intercettate, sia quelle al telefono che quelle che si svolgevano in canonica. «Ho due persone in difficoltà, mi servirebbero 400 euro»: è questa una delle frasi incriminate che don Luca avrebbe pronunciato al termine di una confessione, al parrocchiano che, incredulo, si è sentito dare un prezzo all’assoluzione.

Anche il vescovo dal gup. Monsignor Giovanni Santucci risulta indagato per “impiego indebito di denaro” e “tentata truffa” a seguito di due episodi accertati dalla magistratura: «Prelevò 1.000 euro dal fondo della Fondazione Pie Legati, che raccoglie le elargizioni dei fedeli di tutte le curie italiane per consegnarli a don Morini, senza alcuna spiegazione», aveva sottolineato in conferenza stampa la

pm Alessandra Conforti, che ha condotto le indagini, e il procuratore generale Aldo Giubilaro. Il terzo indagato. C’è un terzo indagato nella vicenda di don Morini, è l’ex parroco Emiliano Colombi. Ha una posizione marginale nell’indagine: deve difendersi dall’accusa di ricettazione.

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