Sull’accusa di pedofilia, marcia indietro della Curia biellese
Nel giro di poche ore è decisamente cambiata la posizione della Diocesi di Biella sulla delicata vicenda che vede don Piergiorgio Albertini, ex missionario in Amazzonia, Brasile, al centro di una polemica legata ad una condanna per pedofilia. Se in un primo momento, infatti, il Consiglio Episcopale della Diocesi aveva risposto con un lapidario comunicato in cui affermava che “La Diocesi di Biella non è a conoscenza di alcun caso o di casi di pedofilia in cui siano coinvolti sacerdoti incardinati nella Diocesi”, è di ieri un’intervista pubblicata da una testata giornalistica locale in cui don Gianni Sacchi, vicario generale, ammette che in questi casi la palla passa alla Congregazione della Dottrina della Fede. La trasmissione degli atti alla Congregazione evidenzia un netto cambiamento di rotta rispetto alla posizione iniziale e l’ammissione di responsabilitĂ da parte della Curia biellese; una responsabilitĂ legata anche alla carenza e alla frammentarietĂ delle informazioni ricevute dal vescovo di Borba, Dom Eloi Roggia.
A questo punto, la procedura è chiara e, di conseguenza, non lascia spazio ad interpretazioni di sorta. Il Vescovo di Biella, Monsignor Gabriele Mana, dovrà attendere che venga compiuta questa valutazione in modo da recepire la decisione che gli verrà comunicata da Roma.
Dal punto di vista giudiziario, invece, la vicenda che vede protagonista don Albertini è ormai chiusa. La sopravvenuta prescrizione ha estinto la pena.
Secondo quanto affermato da don Sacchi, al sacerdote di origine biellese, ormai anziano e malato, non è stata comunque affidata alcuna responsabilitĂ pastorale diretta. Sembra che viva in un alloggio privato e che celebri messa solo all’interno di un convento di clausura.
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