Vecovo di Ferrara Negri su linee tradizionaliste mette le mani avanti su comunione ai divorziati

I divorziati credenti ferraresi dovranno pazientare prima di poter sperare di accostarsi all’Eucarestia. L’arcivescovo Luigi Negri, per il momento, non ha la minima intenzione di adeguarsi alla linea scaturita dal Sinodo sulla famiglia. L’assemblea, sia pur con un solo voto di scarto, ha cancellato il divieto assoluto di somministrare la comunione ai divorziati e ha stabilito che bisogna valutare «caso per caso». Il via libera alla comunione può essere accordato,dopo un adeguato «discernimento», da un sacerdote, sentito il vescovo locale.

Il vescovo di Ferrara si è fatto sentire subito con un messaggio apparso sul suo sito luigi.negri.it . «Per non farci condizionare da letture affrettate e spesso infondate circa gli esiti del recente Sinodo sulla famiglia – scrive monsignor Negri – mi sento in dovere di intervenire per chiarire che il Sinodo è un organo esclusivamente consultivo, i cui lavori si sono conclusi con la presentazione a Papa Francesco di un documento che raccoglie le posizioni emerse e condivise dai padri sinodali».
L’arcivescovo specifica che «soltanto il Papa può, e in modo assolutamente autonomo, decidere se ad una o ad alcune di queste posizioni, potranno seguire indicazioni operative e normative. Restiamo quindi fiduciosamente in attesa delle decisioni che il Santo Padre vorrà o dovrà prendere».

Senza una direttiva papale a Ferrara non cambierà una virgola. «Fino ad allora, perciò, non muta nulla ed in particolare è fatto divieto di concedere la comunione ai divorziati risposati (tranne i casi già ammessi dalla prassi cattolica), con i quali certamente si deve intrattenere un cammino di dialogo e di recupero della propria identità; cammino che, al momento, non può avere come esito l’ammissione alla comunione eucaristica perché è una responsabilità che eccede quella dell’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio».

E se qualche prete dovesse scantonare dovrà assumersene tutte le responsabilità: «Ogni iniziativa presa in disaccordo con questa mia disposizione sarebbe chiaramente illegittima e dunque illecita – avverte Negri –  e non potrebbe non essere sanzionata».

Il giorno in cui Papa Francesco delibererà al riguardo, il vescovo di Ferrara sarà pronto ad adeguarsi: «In quel momento, – e solo in esso, attraverso i modi opportuni – le decisioni del Papa in merito ai vari problemi che sono contenuti nel documento diventeranno operative; e la nostra chiesa, abituata ad obbedire, obbedirà senza alcun problema, ed in modo assolutamente incondizionato, come abbiamo sempre fatto fino all’ultima richiesta del Santo Padre sull’ospitalità ai rifugiati».

La Nuova Ferrara

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