Milano, ogni parrocchia avrà un portavoce: al via il corso di comunicazione (anche social)

Parte un corso di giornalismo (costo 30 euro) per i sacerdoti che in futuro dovranno spiegare e pubblicizzare le iniziative di 1.100 parrocchie. Don Davide: “Comunicare è missione fondamentale dei cristiani”

di ZITA DAZZI

Un portavoce per ogni parrocchia, ogni sacerdote un esperto del web. Ai tempi della comunicazione di massa anche la chiesa si adegua. Ed è ovvio che una delle diocesi più grandi al mondo – quella di Milano è stata una delle prime a sbucare sul web e sui social – sia all’avanguardia nel settore, organizzando addirittura un corso per formare i futuri “responsabili della comunicazione” che dovranno pubblicizzare e spiegare all’esterno le iniziative di ciascuna delle 1100 parrocchie ambrosiane. Questo almeno nelle intenzioni dei promotori del corso “La parrocchia comunica”, organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali e in particolare dal suo deus ex machina, don Davide Milani, portavoce prima del cardinale Dionigi Tettamanzi, poi dell’arcivescovo Angelo Scola, nonché press agent – di fresca nomina – della Santa sede in occasione di Expo.

“Spesso nelle parrocchie la comunicazione è ridotta a una attività secondaria, come le pulizie. In realtà, a partire dal comando di Gesù, “comunicare” è la missione fondamentale dei cristiani. E se la comunicazione della comunità cristiana non è ben fatta, si rischia di dare una controtestimonianza rispetto alla missione cui è chiamata – spiega don Milani – Per comunicare il Vangelo nella vita quotidiana, gli strumenti di comunicazione sono di grande aiuto, anche in parrocchia” conclude. Finora le parrocchie avevano al massimo il bollettino scritto dai collaboratori più giovani del parroco, ed era già tanto. Qualche manifesto per gli eventi, magari scritto a pennarello. In rarissimi casi, negli ultimi anni, qualche chiesa era arrivata ad allestire un sito Internet, anche se spesso di fattura poco più che artigianale.

Don Milani storce il naso da anni davanti a tutta questa improvvisazione: “Occorre comunicare con professionalità, conoscendo leggi, tempi, metodi, strumenti, difendendosi dalla cattiva comunicazione, interagendo con gli strumenti locali e nazionali, promuovendo media e occasioni di comunicazione propri, con uno stile evangelico, vicino alla gente, originale rispetto alla tendenza urlata e morbosa dalla quale pare impossibile differenziarsi “. Obiettivi che la diocesi tenterà di trasmettere con un corso di giornalismo vero e proprio (dal 7 marzo per un mese nella sala convegni della Curia, piazza Fontana 2; costo 30 euro) per suscitare la “vocazione del comunicatore” anche ai preti e ai loro staff. D’altronde non mancano esempi illustri di grandi esperti di comunicazione: papa Francesco ha il suo account Twitter, come ce l’hanno anche i cardinali Scola e Ravasi.

milano.repubblica.it

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