Il prete censore apre il dibattito
RIMINI – Forse sta andando oltre il dovuto. Qualcuno su Facebook ha avuto la bella idea di aprire un dibattito dopo l’articolo de La Voce di Romagna sull’anatema di don Giorgio durante la messa di Natale al palasport di Riccione. “Certi giornali vanno eliminati”, aveva detto ed il riferimento chiaro e lampante era per La Voce. Un motivo c’era e lo rispieghiamo. Una ventina di giorni fa il giornalista Davide Brullo, che è di Riccione ed è di quella parrocchia, è andato a Messa da don Giorgio il quale durante la predica ha dedicato più tempo alla politica che al nostro Signore. Brullo, che è uno che non glielo mandi certo a dire, si è stupito di questo manifestando sulle colonne della Voce il suo dubbio: ma un prete deve far politica durante l’omelia o deve parlare del Vangelo?
Apriti cielo. Don Giorgio l’ha presa malissimo. Come primo atto ha disdetto l’abbonamento con il quotidiano e poi ha preparato il secondo (di atto) per la Messa natalizia. Davanti a 3mila persone circa, dopo aver randellato a destra e a manca, ha rotto gli ormeggi chiedendo l’eliminazione di certi giornali. E’ vero, non ha citato testualmente La Voce, ma se due più due fa quattro non ci vogliono mica gli scienziati per capire…
Abbiamo scritto anche questo. Brullo, che era a Messa, ha avvisato il direttore che non ci è andato tenero e ha scritto quello che, secondo noi, era giusto scrivere. Un prete vuol far chiudere La Voce. Esiste questo? Riapriti cielo.
Lo segnaliamo, come giusto che sia, per dovere di cronaca ma ci passiamo sopra. Anzi, ci auguriamo che don Giorgio torni a rifare l’abbonamento. E ci auguriamo anche di ascoltare con piacere una predica religiosa, bella e toccante, come fanno molti altri preti come lui. E’ chiedere troppo o rischiamo la scomunica?
Vittorio Pietracci – romagnanoi.it